Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia politica. Secolo XX
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2000
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Il Partito Democratico Costituzionale
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esponenti conservatori,8) come Luigi Lodi, direttore de La Vita9) di Roma, aveva osservato, bensì anche a vantaggio di deputati liberal-democratici,1 purché siano date garanzie prevalentemente sul piano religioso.11)
2. Partito Democratico Costituzionale, Estrema Sinistra e Massoneria in alcune realtà locali tra 1906 e 1907
Espressione emblematica del rinnovato clima anticlericale sono le ai-lenze a livello locale tra Estrema Sinistra e liberaldemocratici tra il 1906 e il 1907.12) Circa l'atteggiamento dei democostituzionali emerge un quadro composito lontano da una caratterizzazione laicista e anticlericale tout court si ha il caso in cui il deputato del P.D.C, guida un gruppo locale che si allea
B> Vitale in La Vita, 15 ottobre 1905. Non sono solo, a nostro avviso, i metodi trasformisti di Giolitti a segnare la fine di un grande partito conservatore laico e liberale, come ritiene EMILIO GENTILE, L'Italia giolittiana 1899-1915, in Storia d'Italia dall'Unità alla Repubblica, voi. UT, Bologna, Il Mulino, 1990, p. 48 (la ed. L'Italia giolittiana 1899-1915, in Storia dell'Italia contemporanea, diretta da RENZO DE FELICE, Napoli, ESI, 1977); ma anche il peso crescente che vanno acquisendo i cattolici nella vita politica nazionale.
9) Sul quotidiano radicale sacchiano La Vita, nato nell'ottobre 1905, OLGA MAJOLO MOLINAI, La stampa periodica romana dal 1900 al 1926, 2 voli., Roma, Istituto dì studi romani, 1977, voi. II, pp. 829-834; e i cenni in H. ULLRÌCH, La storiografia su Roma giolittiana. Bilancio, proposte di ricerca. Con un'appendice di documenti diplomatici francesi inediti relativi all'avvento del Blocco di Natbati nel 1907, in Roma nell'età giolittiana. L'Amministrazione Natban, Atti del Convegno di Studio, Roma 28-30 maggio 1984, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1986, p. 72.
10) Forse esagerando in senso opposto, un altro giornalista de La Vita, Garzia Cassola, il 3 agosto 1906, notava che alla Camera i deputati clericaleggiano nereggiano più a sinistra che al centro destra e compongono il grosso della maggioranza ministeriale.
,n Nella maggior parte dei casi i motivi della preferenza sono strettamente religiosi o morali, anche se altri fattori certamente non mancano. F. FONZI, Considerazioni storiografiche e metodologiche sul tema Chiesa e movimenti cattolici in Italia fra '800 e '900 . Fede e politica in alcuni momenti significativi, in Rivista di archeologia, storia e costume, a. 1989, fase. IV, ottobre-dicembre, pp. 14 e 19. Come motivo dell'appoggio dei cattolici ai liberali si è considerata, invece, solo la difesa degli interessi di classe della moderna borghesia industriale e finanziaria. MARIO G. Rossi, Il movimento cattolico tra Chiesa e Stato, in Storia d'Italia, a cura di GIOVANNI SABBATUCCI e VITTORIO VIDOTTO, voi. IH, Liberalismo e democrazia, Roma-Bari, Laterza, 1995, p. 242.
2) Manca uno studio sistematico sulle elezioni amministrative comunali in questo periodo e sul quadro delle alleanze. Brevi cenni in E. DECLEVA, Anticlericalismo e lotta politica in età giolittiana. II cit., pp. 558-561; e H. ULLRÌCH, La classe politica cit., t. 1, pp. 146-149. Per le province dal 1905 al 1907, VINCENZO G.. PACIFICI, La provìncia nel Regno d'Italia, Roma, GEI, 1995.