Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia politica. Secolo XX
anno <2000>   pagina <237>
immagine non disponibile

J7 Partito Democratico
mento,50) insieme, come vedremo, a Compans, Ferraris e Talamo.
Massimini annuncia, alla fine del 1906, l'attuazione di un provvedi­mento comprendente alcuni sgravi, in accordo con Giolittti.51) Una politica in tal senso, dichiara il ministro agli elettori del suo collegio nel novembre 1906, è un impegno a cui anche il presidente del Consiglio intende tener fede.52) Lo statista piemontese, nonostante la favorevole situazione finanziaria a seguito della conversione della rendita, non tradusse gli intenti del ministro in una organica e incisiva politica di alleggerimenti fiscali a beneficio delle classi popolari.53) L'unico, e nemmeno indispensabile,54) provvedimento adottato dal Governo fu la diminuzione del 50 del dazio sul petrolio.
Del resto, fin dal tempo del Governo Zanardelli-Giolitti, quest'ultimo nel giugno 1903 aveva manifestato al politico bresciano la sua avversione verso una politica di sgravi d'imposta, poiché, in vista delle elezioni, avrebbe accenna[ato] la divisione fra sud e nord d'Italia .55) E ciò venendo meno ad un impegno che lo statista piemontese aveva preso nemmeno due anni prima.56)
successione. Progetto del Ministro delle Finanze Wollemhorg, pubblicato in Dalie carte di Giovanni Giolitti cit., pp. 74-90. In seguito alla bocciatura del Consiglio dei ministri, il politico veneto si dimise.
W Vedi, per esempio, Ap, Camera dei deputati, Discussioni, Legislatura XXII, tornata del 16 marzo 1907, pp. 12981-12983. Wollemborg e Talamo sono gli unici esponenti del P.D.C, a votare a favore di un emendamento presentato da Guicciardini che propone la riduzione a 12 lire del dazio sul petrolio. Ivi, pp. 12984-12985. Gli altri 27 democostituzio­nali presenti votano contro.
51) Sto attendendo allo studio un po' in dettaglio della tassa degli zuccheri, ma come principio non mi pare dubbio che abbia interamente ragione tu che trovi sia, tra i varii consumi quello a sgravarsi di preferenza. Lettera di Massimini a Giolitti del 6 settembre 1906, in Dalle carte di Giovanni Giolitti cit, p. 431.
53 // discorso di un altro Ministro, L'on. Massimini nel suo collegio, in La Vita, 16 no­vembre 1906.
5 A. AQUARONE, L'Italia giolittiana cit, p. 310. Sulla rinuncia da parte di Giolitti alla
realizzazione della riforma tributaria e sulle sue cause, vedi G. CAROCCI, Giolitti e l'età
giolittiana, Torino, Einaudi, 1961, pp. 34-36; e ROBERTO VIVARELLI, Storia delle origini del
fascismo. L'Italia dalla grande guerra alla marcia su Roma, Bologna, Il Mulino, 1991, voi. 2,
pp. 39-40.
M> A. AQUARONE, L'Italia giolittiana cit., pp. 311-312. L'autore osserva che l'uso del petrolio come luce dei poveri andava progressivamente diminuendo?, p. 312.
59 Lettera di Giolitti a Zanardelli dell'I 1 giugno 1903, in Dalle carte di Giovanni Gio­litti cit,, p. 304.
56) No, il sistema tributario non deve essere, e non può essere, lasciato qua! è. Da molti anni a questa parte nei discorsi alla Corona, nei programmi ministeriali, in quasi tutti i