Rassegna storica del Risorgimento
AQUILA ; BIBLIOTECHE ; TERAMO ; CHIETI
anno
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1921
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pagina
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638
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RECENSIONI
Prof. MARIA GALLI - 0 spettatóre di Firenze (1855-1859) - Cosenza, Tip, Municipale SerinCK 1919.
L'editto Leopoldino del 6 maggio 1847, col quale si concedeva al felice regno di Toscana una limitata libertà di stampa, portò con so la fioritura di un numero grande di giornali e riviste, che andarono a battere sotto il naso della esperta ma sonnolenta censura granducale, tanto era il bisogno di sciogliere
10 scilinguagnolo in forma un pò* più conveniente di quella usata sui muri o sulle pubblicazioni clandestine òhe piovevano in Toscana dalla macchia e dall'estero. E fu una vera e nuova pioggia di spunti e dì articoli, che sotto la veste letteraria nascondevano Vwrms banditore della grande battaglia nazionale unitaria, che in dodici anni preparava la caduta di Casa Lorena.
Né si può negare, che gli scrittori toscani, su quanti operavano nella penisola, non fossero dei più abili e più acuti nel gettare lo strale che pungeva al cuore i governanti pavidi, benché birri, entusiasmando l'anima popolare, La mente agile, lo spirito caustico, la padronanza della lingua, e la innata naturalezza di nascondere la freccia sotto la metafora, con un sarcasmo a modo del Pananti e del Guadagnoli, del Salvagnoli e del Giusti, rendevano gli scrittori al pubblico simpaticissimi, e ne ripetevano con precisione il pensiero anche se fìngevano di
non capire.
Il Passatempo (1856-59), La Lente (1856-61), Il Piovano Arlotto, principe dei giornali umoristici (1858-60), V Arlecchino,
11 Lampione, Il Caffè, La Chiacchiera, ed altri minori, tennero desto il buon umore toscano, anche quando di ridere non vi era tanto bisogno, ma il buon umore nascondeva la malinconia