Rassegna storica del Risorgimento

AQUILA ; BIBLIOTECHE ; TERAMO ; CHIETI
anno <1921>   pagina <649>
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Jjr Recensioni 649
venire glorioso ch'essi intravedono per l'Italia; gli danno notizie dell'operoso fermento con cui l'Italianità al 1848, delle gene­rose e intelligenti opere di elevazione morale e civiledi cui Roberto d'Azeglio è promotore infaticabile, sia ohe si tratti fi realizzare il sogno di Cesare Balbo del 1821 di ofk-e all'educazione arti­stica É8 pubblico una copiosissima Galleria, illustrata con fati­che non lievi, o che si dia opera alla fondazione di asili infan­tili e di decorosi asili di mendicità. Numerose le notizie di fa­miglia, specialmente' toccanti le sventure famigliari di Massimo d'Azeglio con Luisa Blondel : talune ombre famigliari che il Co­lombo non occulta, hanno larga eco nelle lettere: invano il buon Tomaso Grossi recò la sua nota conciliativa. Non mancano nel carteggio dolori gravi, che strappano accenti accorati e spasi­manti di duolo profondo che, inducono nel giovane Emanuele il pensiero di abbandonare la prediletta diplomazia: nel 1840 l'a­matissima sorella Melania, sposa al marchese Pes di Villamar rina, si spegne dopo anni di acuto strazio, e sotto l'urto della sventura le famiglie d'Azeglio, Villamarina e Alfieri si stringono commosse a scambievole conforto.
Per parte sua Emanuele lavorava attivamente a restringere unioni tra la patria sua e gli stati presso i cui governi era ac­creditato, e nel 1852, ancor giovane, raggiungeva la massima ono­rificenza elle un pari suo potesse desiderare. Gustose sono le pitture d'ambiente delle varie corti e specialmente di Vienna, dell'Aia e di Pietroburgo; utili i complimenti sul caso Heldewier lumeggiato dal Gesuita Moderno e già illustrato dallo stesso Co­lombo e dal compianto Donaver; interessanti le notizie da Bru­xelles che, con quelle del marchese Orosa edite testé dal Bal­samo-Crivelli, offrono, nuovi particolari sull'operoso e doloroso esigilo di Vincenzo Gioberti mentre pili alta suonava la fama
del suo nome.
Ma s'avvicina il 1848 e più movimentato si fa l'epistolario d'azegliano. In patria Eoberto d'Azeglio lavora con bella e gene­rosa lena fino ad essere chiamato il marchese Ciceruacchio e, da Carlo Alberto, il meneur deUe grandi dimostrazioni ottiene l'e­mancipazione degli ebrei e dei valdesi; sua moglie Costanza segue con simpatia, non priva di meraviglia per i nuovi elementi che s'affacciano alla vita pubblica, le riforme e i conseguenti rivolgi­menti; il figlio Emanuele, licenziato bruscamente da Pietrogrado alla dichiarazione di guerra contro l'Austria, da Londra segue