Rassegna storica del Risorgimento

AQUILA ; BIBLIOTECHE ; TERAMO ; CHIETI
anno <1921>   pagina <650>
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Becmsimi
con ansia il succedersi degli avvenimenti e dei ministeri, segnala nel loro crudo realismo le mosse rigide e inflessibili della diplo­mazia, anche quando gli animi italiani piegati mi campi di battaglia attendono, fidenti nella buona causa, la benevolenza generosa di una mediazione o di un intervento. Il sentimenta­lismo fu vano allora dopo la sconfitta come ora a Versailles dopo la vittoria; meglio operarono Emanuele d'Azeglio a Parigi,, inducendo Napoleone a ìnterporsi perchè l'Austria desistesse da un ultimatum contro il Piemonte e Io zio Massimo quando, pei' accettare il potere ripetutamente offertogli pose come base l'in­tegrale principio della nazionalità. Oosf nonostante le sue libertà di parola, di vita privata e di uomo di stato, questi potè all'in­terno guidare lo stato con concetti di sano e forte liberalismo e guadagnare all'estero le simpatie della Francia e dell'Inghil­terra; mentre da Londra Emanuele cooperava mirabilmente al­l'opera dello zio, dissipando via vìa i malumori molto vivi del­l'opinione pubblica di quel paese contro di noi e lavorando allo stabilimento di un trattato di commercio. Ed il Piemonte mercè la guida abile e ferma del d'Azeglio, non solo di fronte all'Austria, ma alla Francia, alla stessa Inghilterra, usciva dall' isolamento e si rafforzava di simpatie stabili e durature.
La vita inglese, pubblica parlamentare e politica, è illu­strata minutamente da Emanuele D'Azeglio che vi studia i pos­sibili coefficienti di uno sperato risorgimento italiano. Il nipote di Massimo è ben accolto nella più alta società inglese, e di Palmerston egli traccia a varie riprese un profilo penetrante, allo stesso modo che i più eminenti personaggi politici da Oobden a Gladston a lord Ahsburst a lord Oowley lasciano traccio nell'epistolario d'azegliano. Una folla di aneddoti, di ri­cordi, di osservazioni londinesi rispondono mirabilmente ali1 in­formazione esatta ed acuta con la quale Gostanza ragguaglia il figlio dell'ondeggiare dei partiti politici in Piemonte: lettere di esuli, da Persano a Panizzi; accoglienze trionfali a Kossutb, informazioni intime sul futuro Napoleone IH; diffuse notizie sulle giornate del colpo di stato cui presenziò a Parigi il D'Aze­glio; feste e trattenimenti aristocratici. Non mancano i giudizi aspri su taluni uomini finora molto apprezzati; ricordo ad esem­pio quello di Boberto D'Azeglio sul Brofferio, la cui fama è stata gravemente infirmata dalle pregevoli lettere testé edite dal Martini, com'era già prima profondamente insidiata da un