Rassegna storica del Risorgimento

AQUILA ; BIBLIOTECHE ; TERAMO ; CHIETI
anno <1921>   pagina <651>
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documento edito da Giovanni Sforza; per contro un vivace ap­prezzamento di Massimo sul padre GavaM merita forse mag­giore approfondimento finché non sarà scritta la monografia che Francesco D'Ovidio chiedeva al Luzio dal 1902 (Rimpianti. Palermo, Sandron, 1908). Singolarissima la lettera, per altro già nota, che riferisce le idee politiche del Thiers riguardo all' Ita,-; lia: lo statista francese pare riprendere, peggiorandolo, a van­taggio della Francia, il sistema federalistico già accarezzato dal Gioberti: eppure l'utopia giobertiana era tramontata sui campi sanguinosi di Lombardia e di Novara e l'insigne statista tori­nese era ormai passato dall'idea del Primato al robusto piano unitario del Rì/tvnovamento. Per il Gioberti abbiamo ancora apprez­zamenti benevoli sulla sua politica o per taluni suoi amici, come il fedele Bapelli; ma impressionanti sono le lettere che descri­vono la fine del sonwio Adate (pp. 304-310): i particolari più minuti assumono un significato solenne e quasi misterioso sul 'dramma svoltosi nella notte dal 15 al 26 ottobrel852 nella modesta e solitaria camera di Bue de Parme ove una gagliarda fibra e un grande cuore cadevano di schianto prima che l'unità della patria fosse compiuta, fra l'oblio dell'Italia ohe aveva tanto applaudito ed osannato.
Intanto all'orizzonte si preannunSvno i ségni di ima lotta grandiosa alla quale- doveva presto prender parte quasi tutta 1' Europa, è nel generale rivolgimento Boberto D'Azeglio (pp. 362-363,12 settembre 1853) intravedeva destini migliori per la patria. Era la conflagrazione generale augurata vent'anni prima dal Mazzini, dalla quale l'unione d'Italia, tea i fiotti di lacrime e di sangue di un'intera generazione, si sarebbe iniziata 1 E lo stesso Boberto non poteva ammettere, in una lettera del 4 a-prìle 1854 (pp. 388-391) che il Piemonte, nel conflitto fra le due grandi tendenze manifestatesi in Europa, potesse relegarsi in perpetuo fra gli stati , imbelli e insignificanti della penisola anziché prender posizione fra le grandi potenze europee per la causa della giustizia e l'indipendenza di un popolo.
Queste e altra notizie si potrebbero trarre dal carteggio d'a-zegliano ora edito dal Colombo, il quale fa seguire l'epistolario da nove appendici, la prima delle quali, col titolo Boberto d'A­zeglio e padre Gerard nel 1821, spiega i sentimenti del primo­genito di Cesare d'Azeglio nel 1821, in attesa ohe nuovi docu­menti svelino la parte positiva avuta da lui nei celebri moti