Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia amministrativa. Secolo XIX
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2000
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'La riforma Baccelli 525
le università potessero entrare a far parte dei consigli di amministrazione giustificava i toni allarmati con cui gli osservatori affrontavano la questione rendendo verosimile il loro infiltrarsi nella gestione dell'istruzione superiore.
Quelle preoccupazioni peraltro erano ampiamente confermate dall'interesse dimostrato da una parte del mondo cattolico che non nascondeva di vedere nella triplice autonomia un primo passo in direzione della piena libertà di insegnamento. Ciò a cui i cattolici puntavano, infatti, era una libertà intesa come possibilità di fondare istituti propri sul modello dell'università confessionale di Lovanio in Belgio, cosa che il progetto Baccelli non contemplava neppure lontanamente. Tuttavia, come affermava la Voce della Verità uno dei giornali più vicini al Vaticano, lo schema baccelliano sembrava contenere in germe il fondamento per divenire alla fine a quel massimo di tutti i diritti dei governi liberali che è la libertà di insegnamento , ossia la fine del monopolio statale*47)
Lo scontro tra le forze che speravano di togliere le università dalle mani dello Stato e coloro che vedevano nei clericali i più grandi e forti nemici di un'Unità ancora bisognosa di rinvigorirsi e un elemento di eversione fu animatissimo, così com'era avvenuto in occasione delia rifondazione dell'Università romana nel '70 e del dibattito sulla soppressione della facoltà di teologia. Lo stesso Baccelli fu posto al centro di un fuoco incrociato di attacchi personalistici. Da un lato Francesco Montefredini, il critico letterario allievo di De Sanctis, che in un opuscolo non esitava a tirare fuori con spregiudicatezza la sua passata compromissione con lo stato pontificio determinata dal fatto che prima della breccia di Porta Pia Baccelli aveva insegnato clinica medica alla Pontificia Università di Roma per sostenere la convinzione secondo cui sotto le spoglie del più dolce e maturo frutto della libertà il ministro mirava in realtà a perpetrare ciò che definiva il più violento attentato, non venuto mai in mente a nessuno contro la sovranità dello Stato, contro quel potere laico che i gesuiti da tanto tempo si affannano di spogliare delle armi a loro micidiali della scienza.4*)
*5Spiegfiiamoà più chiaramente; in La Voce della Verità 4 dicembre 1883. La legge universitaria ibi, 5, 8 e 12 marzo 1884. La Libertà (?!) dei cattolici, ivi, 2-3 dicembre 1883. L'articolo compitilo sulla rivista dei cattolici conciJiatoristi La Rassegna Italiana ad opera di Camillo Re rappresentava un'ulteriore attestazione delle simpatie dei clericali verso il progetto Baccelli. Significativa dell'interesse dei cattolici verso la triplice autonomia anche la cura coti cui la stampa riportava il testo delle disposizioni del disegno di legge, Si veda, ad esempio, La libertà) Coppi no e il Vaticano, in L'Osservatore Romano, 2 Febbraio 1884; Le paure di Montecitorio, ift Vote della Verità, 5 febbraio 1884. opposizione al progetto BocceJli, ivi.
4*J F. MONtBPREDiMi, Baccelli e il professor Foertier di Bonn per Francesco Monte/redini, Roma, 1883, p. 36. Gli stessi argomenti erano ripresi in un altro opuscolo, intitolato Le più