Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia amministrativa. Secolo XIX
anno <2000>   pagina <526>
immagine non disponibile

526
Martina Si me ti
Dall'altra parte gli intransigenti della Civiltà cattolica che avrebbero vo­luto da Baccelli rìntroduzione di un sistema universitario ispirato a quello americano, basato sul principio della libera concorrenza e della libertà d'in­segnare e d'imparare per tutti gli individui, fossero essi preti e laici, cre­denti e scredenti. Posti di fronte a una proposta che con quel sistema aveva ben poco a che fare, alcuni cattolici non esitavano perciò ad accusare il ministro di voler mantenere ostinatamente il funesto sistema del cesari­smo bonapartesco e un insegnamento basato su dottrine opposte alla verità rivelata.49)
Benché qualcheduno nutrisse una certa fiducia nelle capacità educative intrinseche all'autonomia come pure nel fatto che, una volta giunti all'uni­versità, i giovani dovessero essere maturi al punto da riuscire da soli a sottrarsi alle influenze reazionarie, nei contemporanei era assai più diffusa la convinzione che una rigorosa vigilanza da parte del potere centrale fosse l'unica soluzione per un paese caratterizzato da un tasso di analfabetismo vicino al settanta per cento e una cultura laica lungi dall'essere salda.
Anche i democratici vicini a Giosuè Carducci che almeno per tradizio­ne avrebbero dovuto vedere con favore un sistema di libertà come quello proposto da Baccelli, sostenevano che se la legge avesse ricevuto l'approva­zione del Parlamento si sarebbero visti giobertiani e rosmìniani andare alla carica delle piccole università, le meno provvedute di difese contro i loro attacchi e convertirle in tanti attivi centri di reazione.50) E finivano così per concordare con un hegeliano come il napoletano Nicola Marselli che in una pagina della Politica dello Stato italiano ancora fresco di stampa aveva affermato:
Sino a quando lo Stato italiano non sarà consolidato, e l'educazione del paese non sarà perfezionata, e la Chiesa cattolica rimarrà a campeggiare contro la esisten­za dell'Italia unita, l'università non può appartenere che allo Stato.51)
5. Tuttavia questa convinzione statalista non impediva di condividere con Baccelli la necessità di rinvigorire l'aspetto scientifico dell'insegnamento
celebri università antiche e moderne, Torino, 1883, e in una lettera aperta dal titolo: Faers/er e Baccelli* in La Rassegna t 13 dicembre 1883.
*) G. ZoccH!, L'istruzione superiore a Montecitorio, in Civiltà Cattolica, febbraio 1884; La libertà accademica e la Chiesa, marzo 1884, serie XII, voh V.
*) L'autonomia universitaria, in II Don Chisciotte, 12 dicembre 1882; quell'artìcolo si tro­vava riportato in buona parte anche da La Rassegna del 5 dicembre 1882.
Hi / Principitit ivi, 5 dicembre 1883.