Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia amministrativa. Secolo XIX
anno <2000>   pagina <529>
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ha riforma Baccelli 529
réformes- qu'il propose d'établir, sont à l'étude chez nous, et on Ics regarde en general comme les plus capables de régénérer notxe enseignement supérìeur: seulement nous somme plus timides que vous, et, dans la crainte de bouleverser nos écoles, nous nous résignons à n'éxécuter d'abord qu'une partie du programme: le reste viendra plus tard. Aussi tiendrons-nous les yeux fixés sur l'épreuve que vous allez si courageusement tenter, et, si elle réussit pleinement, comme je l'espère, ce succès nous encouragera à faire comme vous.58)
Fu soprattutto grazie alla stampa vicina a Baccelli che le parole di Boissier trovarono eco in Italia. Con che fine i giornali filoministeriali riportarono i passi salienti di quell'articolo era chiaro: l'intenzione era di far vacillare il modello francese verso cui andavano le simpatie degli antiauto-nomisti, mostrando che il fascino dell'esempio tedesco faceva breccia anche nella roccaforte dello statalismo.59) Gli interventi di autorevoli esponenti del mondo accademico d'oltre confine, al di là delle finalità con cui l'opinione pubblica italiana si mobilitò per dare loro risonanza, rivestono una grande importanza per leggere la storia dell'istruzione superiore in una prospettiva europea. Questi scritti infatti, emersi grazie a un fitto gioco di rimandi e di scambi d'opinione, danno la misura della circolazione internazionale delle idee sull'organizzazione della scienza. Si presentano cioè come indizi di un'articolazione europea dell'opinione pubblica universitaria che meriterebbe d'essere ricostruita con attenzione.
Ad essere oggetto di polemiche da parte degli avversari del progetto non era tanto l'idea di un'università scienza, ma l'uso strumentale del mo­dello tedesco fatto Baccelli per avallarla. Per alcune innovazioni previste dal progetto, come gli esami di stato, il riferimento al modello tedesco era senz'altro d'obbligo. Tuttavia sull'ammirazione per la Germania pesavano vari fraintendimenti. Anzitutto sulla sua mitizzazione come esempio di ricerca pura, disinteressata e libera da istanze professionali, che in un perio­do in cui lo sviluppo industriale spingeva verso una subordinazione del-l'illiiministica visione humboldtiana alle esigenze di specializzazione e pro-fessionalizxazionc pareva del tutto impropria, Ancor più grave era il fatto che il modello tedesco fosse funzionale alla rivendicazione di una maggiore autonomia amministrativa delle università rispetto allo Stato. Dal momento che le università germaniche, pur godendo di ampi margini di autonomia
*9 GÌ BoiSSRR, {Jenseimement supérìeur en Italie. Les réformes in Revuc Volitìque et Ldttè rare* frveàtòmo fk iWÉtérabtó )*83-
W Uon. Baccelli e la stampa francese, in // Dirìttay 2 ottobre 1883.