Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia amministrativa. Secolo XIX
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2000
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Martina Simetì
didattico-scientifica erano completamente a carico dello Stato e i professori restavano dipendenti statali.60)
Era proprio a quella strumentalizzazione che si riferiva il fisiologo di Torino Angelo Mosso quando in uno scritto comparso alla fine del 1884 sulla Nuova Antologia scherniva il ministro per esser rimasto vittima di quanto di mistico e di grandioso si trovava racchiuso nei due concetti della trinità e dell'autonomia congiunti insieme. La parola autonomia proseguiva fa assai più effetto della parola libertà, perché esprime un concetto nuovo e ardito; la libertà sappiamo tutti che cosa sia perché ora l'abbiamo, ma è l'autonomia che vogliamo provare, è la triplice autonomia , indebitamente attribuita alle università tedesche che spiegava non sono né libere né autonome, ma nelle mani dello Stato.61) Lo stesso Foerster, che Baccelli aveva preso a mo' di garante della germanicità del progetto, fu ripreso duramente da Gabba per non essersi soffermato a spiegare le differenze che separavano l'ordinamento universitario tedesco da quello proposto dal ministro.
Davvero affermava il giurista non esiste oggi nessun paese in cui fioriscano le università e queste siano emancipate in quella misura dallo Stato che le mantiene. Le università tedesche, in particolare, sono ben lontane da cosiffatto ideale; e il professor Foerster che ben lo sa avrebbe potuto avvertirlo, e soggiungere altresì che in casa sua nessuno ha mai invocato ciò che oggi si offre alle università italiane.6?)
Ma le critiche a Baccelli andavano ben oltre l'uso distorto del modello tedesco. O forse è più corretto dire che fornivano lo spunto per ribadire che le condizioni spirituali della nazione non erano tali da permettere Fmtroduzione in Italia di quei margini di libertà didattico-scientifica in vigore in Germania.
Si dice frequentemente affermava Gabba sulla Perseveratila che la meravigliosa scienza germanica del nostro secolo ha il suo focolare nelle unive8ÌÌ >e dò è vero, se si ha riguardo alla condizione personale della quasi totalità dei cultori di ogni scienza presso quella nazione. Ma il vero fomite della operosità scientifica nelle università tedesche risiede nello spirito di quella nazione, in ciò che i tedeschi
*D P. SCHIERA, Modelli M università neli'Ottocento europeo cit; S. POLENOUI, La politica universitaria cit., pp. 140-160,
60 A. Mosso, he università italiane e lo Stato, in Nuova Antologia* LXXYTCI, fase* XXI, 1 novembre 1884, pp. 48-78.
*8 CE GABBA, Il nuovo disegno di legge intorno alla istruzione superiore in Italia III, in La Perseveranza, 10 aprile 1883.