Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia amministrativa. Secolo XIX
anno <2000>   pagina <533>
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La riforma Baccelli 533
chi ha fermamente sperato che le nostre Camere respingessero senz'altro il pro­getto; chi ha creduto bastassero le molte ragioni felicemente dette nel Parlamento e nei giornali [...] chi non ha voluto frastornare i suoi studii sereni per una lotta d'indole pratica
a rompere gli indugi. Per settimane le prime pagine del giornale si riempiro­no a gran velocità di nomi illustri del mondo universitario italiano e in brève tempo oltre ai singoli professori cominciarono a rispondere all'appello della Rassegna anche presidi e rettori a nome di facoltà e di intere università. La polemica assunse via via toni sempre più accesi e si arrivò al punto che proprio in quell'occasione senatori come Cremona e Magni scrivendo al giornale in veste di rettore rispettivamente della Scuola di applicazione per gli ingegneri di Roma e dell'ateneo bolognese, annunciarono il proprio impe­gno a combattere il progetto una volta che questo fosse giunto in Senato.73)
Nel giro di pochi giorni dall'apertura della campagna al giornale di Franchetti e Sonnino si accodarono molti altri fogli, ripubblicando le lettere di protesta comparse sulle colonne della Rassegna, e sollecitandone e ospi­tandone di proprie.74) Così si venne creando un fronte ampio che andava da Milano a Napoli passando per Roma, grazie al quale docenti di università grandi e piccole e di province lontane poterono coordinarsi su scala nazio naie.
Quali potevano essere le ragioni che si nascondevano dietro un dissen­so cosi corale e così vistoso? Alcuni adducevano il mancato coinvolgimento dei docenti nella fase di preparazione del progetto e accusavano il ministro di aver fatto uscire il disegno di legge direttamente dal suo capo come una a. peregrina Minerva armata facendosi forti di quanto contemporaneamente avveniva oltralpe, dove professori e autorità accademiche erano chiamate dal ministro della pubblica istruzione Jules Ferry a tracciare le linee direttive del ripensamento del sistema universitario francese.75) Tuttavia, gli anni succes­sivi alla prima presentazione del progetto avevano visto prendere corpo un dibattito pubblico di proporzioni ragguardevoli grazie soprattutto a persona­lità di primo piano del mondo accademico. Un alto numero di rappresen­tanti della scienza aveva partecipato inoltre all'esame del progetto dall'in­terno della commissione parlamentare, e moltissimi erano quelli di loro che sedevano in Parlamento. Dunque, per quanto non del tutto infondate, le
*3> La: circolare di Genova, in La Rassegna* 27 gennaio 1884.
W) :Cfe Mvolo di ieritto;La Perseverane, 29 gennaio 1884.
75) La riforma iiiumrsilarìa tri Frauda e il ministro Ferry, in La Rassegna, 26 gennaio 1884,