Rassegna storica del Risorgimento

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Martina Simeti
come si ricorderà, aveva già palesato le proprie intenzioni aderendo al plebiscito dei professori , furono promulgate tra il 1885 e il 1887 una serie di leggine che pareggiarono le università di Catania, Genova, Mes­sina, Siena, Parma e Modena a quelle di primo grado.86) Proseguendo una politica fatta di mediazioni e compromessi cominciata già nel 1877 con il pareggiamento dell'ateneo sassarese, Coppino ricorreva ancora una volta alla legislazione minore, sancendo una volta per tutte il consolidamento dello status quo e cioè di un sistema universitario policentrico.
Come avrebbe osservato lucidamente Augusto Graziarli nel 1905 in un importante saggio sull'istruzione superiore scritto per il Primo trattato di diritto amministrativo italiano di Vittorio Emanuele Orlando, quelle leggi di pareggiamento attestarono il convincimento del Parlamento che tali uni-versita po[teva]no sussistere e fiorire accanto alle maggiori.87) E stato giustamente osservato che quelle leggine rappresentarono la rinuncia a risolvere con una legge organica il problema universitario come questione di interesse nazionale riproponendolo al contrario come un insieme di singole questioni locali.88) Si vanificava così ogni ulteriore sforzo volto a risolvere la questione del numero delle università.89) Proprio per questo l'insuccesso della riforma Baccelli va considerato uno snodo cruciale, se non un autentico spartiacque nelle vicende dell'istruzione superiore nel periodo compreso tra l'Unità e la riforma Gentile.
MARTINA SIMETI
*9 G. SAREDO, Vicende legislativi della Pubblica Istruzione in Italia dal 1859 al 1899, Torino, 1901, p. 39,
**) A. GRAZIAMI, Ordinamento dell'istruitone superiore cit., pp, 856-857.
I. PORCIAMI, Vun'mrsità dell'Italia unita, in Passato e Presente, XI (1993), n. 29, p. 135.
W> Cfir. M. MORETTI, ha questione delle piccole università dai dibattiti di fine secolo al 1914, m, M. DA PASSANO (a cura di), Le università minori in Italia net XIX secolo, Sassari, 1993.