Rassegna storica del Risorgimento
STATO ; MANIFESTO
anno
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2000
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pagina
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579
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Sieyès: Che cos'è il Termostato? 579
Questo l'assenza di un corpus unico, nazionale appunto costituisce il punto di partenza dell'elaborazione sieyesiana. Dove c'è privilegio non c'è nazione: si potrebbe riassumere così l'analisi condotta da Sieyès nella prima parte del suo scritto.
Il privilegio in senso lato era divenuto norma nella Francia monarchica pre-rivoluzionaria, era uno strumento indispensabile nella gestione del potere, anzi ne costituiva l'imprescindibile presupposto. Chi non ne era titolare era privato di qualunque opportunità in questo senso. Sieyès fotografa perfettamente e criticamente questa situazione: la grandissima parte del popolo francese, la borghesia, è fuori della sfera del privilegio e, nel contempo, costituisce l'ossatura fondamentale e produttiva del paese. È questa evidente discrasia tra funzione e responsabilità che causa l'invettiva di Sieyès.4) Egli si fa carico del malcontento serpeggiante nella classe borghese e lo eleva dal piano sociale al piano politico; egli muta dunque l'ambito e la finalità della sua analisi, divenendo ottimo interprete di quella tradizione francese-rivoluzionaria che si presenta al contempo come egualitaria, nel senso che non ammette distinzioni di ceto, e individualistica, nel senso che ammette solo interessi rigorosamente individuali,5) incorporati però in un corpus più ampio: la nazione.
Il Terzo stato è la nazione intera;6) è la nazione francese, purgata di due elementi: il clero e la nobiltà, residui di un'epoca che non è più, la cui
che impediscono a tale corpus unitario di coagularsi intorno ad un principio del tutto nuovo per la Francia di fine 700: il principio di uguaglianza, appunto. Sieyès contribuisce dunque grazie anche al suo pamphlet di fare della nazione un nuovo (l'unico) perno dello Stato e della società politica francesi. In proposito cfr. E.-J, SIEYÈS, Saggio sui privilegi, in ID., Opere e testimonianze politiche. Tomo I: Scritti Editi, voi. I, a cura di G. Traisi Spagnoli, Milano, 1993, pp. 83 e sgg.
5 Lo strumento dell'invettiva e della polemica è impiegato da Sieyès anche nel Saggio sui privilegi: Di fronte a queste edificanti contemplazioni, come sembrano vili e spregevoli le occupazioni della gente di città. Se fosse permesso chiamarlo col suo vero nome, ci si potrebbe chiedere: cos'è un borghese rispetto a un privilegiato autentico? Questi ha lo sguardo costantemente rivolto al nobile passato. In esso riscopre tutti i suoi titoli, tutta la sua forza; egli vive in virtù dei suoi antenati. Il borghese, al contrario, ha lo sguardo costantemente rivolto all'ignobile presente e a un avvenire senza interesse; egli prepara uno e si assicura l'altro grazie alle risorse della sua industriosità. Egli è, piuttosto che essere stato; egli sopporta la pena, peggio ancora l'onta, di impiegare tutta la sua intelligenza, tutta la sua forza al servizio del nostro presente e di vivere di suo lavoro, che è necessario a tutti. Ahi Se il privilegiato potesse tornare nel passato per godervi dei suoi titoli e delle sue glorie, e riservare a questa stupida Nazione il presente in tutta la sua ignobiltà! . Ivi, p. 94.
5) M. BARBERÌS, 1 limiti del potere: il contributo francese, in // Potere, Ver la storia della filosofìa politica moderna, cura di G. Duso, Roma, 1999, p. 219.
6> La nazione è dunque il Terzo stato, cioè l'insieme dei produttori di beni e valori, che comprendono i lavori privati e le funzioni pubbliche. Sotto queste due categorie vanno