Rassegna storica del Risorgimento
STATO ; MANIFESTO
anno
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2000
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pagina
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593
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Sieyès: Che cos'è il Terp stato? 593
diverso da quello in cui scriveva Hobbes, superando la visione universalistica che quest'ultimo aveva della collettività sociale, contesterà il ruolo dello Stato ad essa contemporaneo, in quanto identificato con il custode parziale degli interessi economici e proprietari e dunque della supremazia di una classe la borghesia sulla classe ad essa antitetica, il proletariato.
Lo Stato può occuparsi delle condotte dei singoli solamente quando queste abbiano una ricaduta sociale sulla collettività. Oltre questi limiti imposti all'autonomia individuale, al potere pubblico nessun inserimento è permesso nella sfera privata dei singoli.42) Se l'azione dello Stato deve arrestarsi ai confini legali impostigli dalla nazione, quest'ultima esattamente al di là di quei confini può iniziare a svolgere la propria. In altre parole: allo Stato male necessario per permettere la pacifica convivenza sociale è tutto vietato tranne ciò che gli è permesso, alla nazione tutto è permesso tranne ciò che le è vietato.
Sulla base di questa soluzione Benjamin Constant ha potuto all'inizio dell'Ottocento elaborare la distinzione tra le libertà dei moderni libertà negative, di cui gli individui possono godere al di fuori degli schemi statali e le libertà degli antichi libertà positive, che si estrinsecavano invece nello Stato, nella sfera della comunità.43)
Scrive in proposito Sieyès: Sappiamo qual è il vero oggetto dì un'Assemblea nazionale; essa non è fatta per occuparsi degli affari privati dei cittadini, ma li considera soltanto nel loro insieme e dal punto di vista dell'interesse comune. E.-J. SIEYÈS, Che cos'è il Tcnp stato? dt., p. 206.
43> Les principes que je représente comme la base de toute liberté possible au-jourd'htu sont directement opposés aux principes adoptés jadis pour L'organisation politique par la plupart des nations libres de l'Antiquité. Toutes les républiques graeques, si nous eri cxceptons Athènes, soumettaient les individns à :une: jurisdiction sociale d'une étendue presque illimi tee, [...] La liberté des temps ancien s était tout ce qui assurait aux dtoyens la plus grande part dans l'exerdce du pouvoir sodai. La liberté des temps modernes, c'est tout ce qui garantit i'indépendance des dtoyens contre le pouvoir. Les andens par leur caractère avaicnt surtout besoin d'action et le besoin d'action se concilie t'rès bien avec une grande extension de l'autorité sodale. Les modernes ont besoin de repos et de jouissances. [...] Toute législation qui cxigc le sacrifice de ces jouissances est incompatible avec l'état actuel de l'espèce humaine. B. CONSTANT, Principes de politique> Paris, 1997, pp. 357-381. Scrive ancora Constant: Da quanto ho esposto risulta che noi non possiamo più godere della libertà degli antichi, che consisteva nella partecipazione attiva le costante al potere collettivo. La libertà, per noi, deve consistere nel godimento pacifico dell'indipendenza privata. Nell'antichità la parte che prendeva ciascuno alla sovranità nazionale non era come al nostro tempo una vana astrazione. La volontà di ciascuno aveva un'influenza reale; l'esercizio; l'esercizio di tale volontà era tra piacere vivo e rinnovantesi. Di conseguenza, gli antichi erano disposti a fare molli sacrifici per conservare i loro diri tri poli dei e la loro partecipazione all'amministrazione dello stato. Ciascuno, sentendo con orgoglio tutto quel che valeva il suo voto, trovava, in questa coscienza della sua importanza personale, il più ampio compenso. [...] Era fine degli antichi la partecipazione al potere sociale per tutti i cittadini della medesima patria: