Rassegna storica del Risorgimento

STATO ; MANIFESTO
anno <2000>   pagina <597>
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LIBRI E PERIODICI
RITA D'ERRICO, Una gestione bancaria ottocentesca - La Cassa di risparmio di Roma dai 1836 al 1890; Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1999, in 8, pp. 282. L. 42.000.
Dopo alcuni importanti lavori preparatori, che dalla fondazione della Cassa come episodio di modernizzazione finanziaria nell'Ottocento si erano spinti oppor­tunamente indietro nel tempo ad esplorare i presupposti strutturali che all'episodio medesimo erano stati forniti dall'articolazione censuaria e dei prestiti fra privati a ca­vallo tra Sette ed Ottocento fino a sboccare nella conclusiva innovazione creditizia, la giovane A. dà alle stampe la ricerca d'assieme che ne ricostruisce la vicenda fino alla stretta per tanti versi emblematica degli anni Novanta, provocata dalla legge or­ganica 15 luglio 1888, una delle tante riforme crispine su cui solo di recente si è sof­fermata sistematicamente l'attenzione degli studiosi, nella circostanza ben determi­nata, la fine del boom edilizio e la conseguente crisi a Roma, le avvisaglie delle bur­rasche bancarie di fine secolo, ad opera del Gustapane.
Questa ricostruzione, che va letta ovviamente in parallelo, ma anche con so­stanziale autonomia, rispetto a quelle che variamente sono state proposte per la Ban­ca Romana, di solo due anni antecedente, per i venerandi monte di pietà e Banco di Santo Spirito, e per il dinamico ed aggressivo, non a caso contemporaneo al boom e ad un certo trasformismo, Banco di Roma, questa ricostruzione, dicevamo, presenta un filo rosso costantissimo, su cui l'A. insiste a ragione, la programmata ristrettezza della clientela, in maggioranza aristocratica e fondiaria, che assumeva tale veste inte­grativamente a quella di nucleo gestore dell'istituto, l'assenza di una finalità filantro­pica e di risultati sociali, il progressivo diffondersi dei conti correnti, dei titoli all'estero e soprattutto dei mutui ipotecari rispetto alla prevalenza originaria del de­posito fine a sé stesso, una diffusione che s'inserisce, e si direbbe a controvoglia, nel clima di Roma capitale e del boomr ma con esiti rapidamente destabilizzanti.
L'istituto romano, benché preceduto da interessanti iniziative dell'atmosfera consalviana (Guerrieri Gonzaga: ma si noti anche la persistenza dei Mazio, che riba­discono a lungo la tradizione del prestigioso collaboratore del segretario di Stato) nasce di fatto relativamente tardi, dopo le novità venete, milanesi, torinesi e fioren­tine conseguenti alla carestia del 1817 e variamente rispecchianti il paternalismo asburgico e sabaudo o il liberismo toscano.