Rassegna storica del Risorgimento

Giuseppe Verdi. Musica. Risorgimento
anno <2001>   pagina <3>
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FONTI E MEMORIE
VERDI E IL RISORGIMENTO
Nel corso del Risorgimento la musica di Giuseppe Verdi, in un fecon­do intreccio con la formazione del sentimento nazionale italiano e le mani­festazioni del patriottismo risorgimentale, assolse una funzione innovati­va e progressiva particolarmente evidente tra il 1842 e il compimento dell'unità. E proprio questo nesso tra il melodramma verdiano e il Risorgi­mento ha portato a giudizi e impressioni che si sono compendiati nella formula di Verdi maestro della rivoluzione italiana:1) una formula che nella sua concisione definitoria coglie un aspetto saliente della personalità del maestro di Busseto, ma può anche scadere in una caratterizzazione oleografica e convenzionale, con il rischio di offuscare gli elementi fondanti di un peculiare percorso biografico, con le sue concrete determinazioni e gli svolgimenti successivi, rendendo così meno agevole la necessaria contestua­lizzazione storica.
La mitopeia di Verdi quale interprete apostolo e artefice del Risorgi­mento ha dietro di sé una lunga vicenda, che sarebbe di grande interesse ricostruire in maniera articolata; ma in questa sede basterà ricordare qualcu­no soltanto dei momenti più noti di questa costruzione simbolica, già corposamente avviata negli anni della maturità del musicista. È del 1889 la risposta data al giornalista Ugo Pesci da Giosuè Carducci che, motivando la sua ritrosia a scrivere su un soggetto grandioso come l'autore deUM/7/d, parlava in questi termini del suo ruolo civile: Giuseppe Verdi co' primi palpiti dell'arte giovine presentì e annunziò la patria risorgente in canti indimenticabili e sacri a chi nacque avanti il 1848! .2> Pochi anni più tardi Felice Cavallotti accostava Verdi a Mazzini e a Garibaldi nel novero di quanti maggiormente avevano contribuito all'unità italiana: Per tutti gl'Ita­liani... Verdi è il terzo Giuseppe della triade gloriosa che benedisse il sogno dell'unità e di un'Italia: affermava il "bardo della democrazia" l'uno la divinava nella triste solitudine; l'altro la tradusse nei poemi dell'armi; il
'> V. ad esempio GINO MONALDI, // Maestro della rivolutone italiana, Milano, Società editoriale italiana, 1913.
9 GIUSEPPE VERDI, Autobiografia dalle lettere a cuta di Aldo Obcrdorfer, Milano, Rizzoli, 1951, p. 37.