Rassegna storica del Risorgimento
Risorgimento. Storiografia
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2001
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9
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Verdi e il Risorgimento 9
1848 aveva proposto a Piave come soggetto di un libretto (da ricavare dall'Assedio di Firenze di Francesco Domenico Guerrazzi) italiano , incentrato sul personaggio gigantesco di uno dei più grandi martiri della libertà italiana.16 La Battaglia di Legnano (libretto di Salvatore Cammarano) venne messa in scena per la prima volta, all'Argentina di Roma, il 27 gennaio 1849, nella temperie fervida di una città in cui di lì a pochi giorni sarebbe stata proclamata la repubblica. E poiché per la prima volta Verdi e il suo librettista potevano dare libero corso alla piena dei loro sentimenti senza dover tenere conto dei vincoli della censura, il richiamo ai valori nazionali e unitari potè essere affidato non soltanto al gioco degli accenni più o meno velati e dei rinvìi criptici, ma alla stessa struttura complessiva dell'opera e all'insieme delle situazioni teatrali, con riferimenti espliciti e dichiarati alla unità della patria e alla religione del martirio. Canta infatti il coro introduttivo: Viva Italia! un sacro patto / tutti stringe i figli suoi: / esso alfin di tanti ha fatto / un sol popolo d'eroi! / Viva Italia forte ed una / colla spada e col pensieri / Questo suol che a noi fu cuna / tomba sia dello stranieri; e il tenore spirante esclama: Chi muore per la patria / alma sì rea non ha . E ben coglieva questo rapporto tra il clima nuovo della libertà e la funzione politica della Battaglia lo scrittore della romana Pallade che il 27 gennaio 1849 annunziava la prima dell'opera, con parole che vai la pena di riportare con qualche ampiezza per il loro valore di testimonianza diretta:
Oggi... che il genio rivendica la sua libertà e si emancipa dai pregiudizi dell'età e degli uomini più nobile campo si dischiude al suo volo che diritto volge alla sublime ed unica meta: quella del comune vantaggio e della nazionale gloria. Ciò che diciamo delle altre arti deve ancora dirsi della musica, la quale, se per lo innanzi, schiava di evirati precetti, non valse che a deliziare mollemente gli esterni sentimenti dell'uomo, oggi ne rischiara e ne sublima gl'intelletti, e vestendo più robuste armonie, apprestasi anch'ella ad innestare la sua gemma sulla corona della patria- Non invano dunque il Verdi imprendeva a celebrare la famosa Lega Lombarda, col titolo: La battaglia dì Legnatio. Lombardo quale egli è, offre colla penna ti tributo che non potrebbe colla spada alla sua patria infelicissima, affinché dalle ricordanze delle glorie passate prenda ella ristoro delle sventure presenti e presagio dei trionfi avvenire .,7>
M> Lettera a Piave del 22 luglio 1848 in A. Lir/io, Verdi e due suoi librettisti cit., p. 24. Val la pena ricordare che il giovane Mazzini nel 1832 aveva indicato tra i temi più convenienti a una rinnovata letteratura nazionale i bei tempi della Lega Lombarda e il periodo dell'Assedio di Firenze , aggiungendo che si trattava di argomenti che potrebbero volgersi a bene da chi volesse dipingere que* quadri con un intento d'odio allo straniero; lettera di Mazzini a Pietro Giannone del dicembre 1832, in GIUSEPPI* MAZZINI, Scritti editi ed inediti (edizione nazionale; da ora SML voi. 5, p. 204.
D L'articolo è riportato in GINO MONALDI, Verdi, M39-189t Torino, Fratelli Bocca, 1899, p. 96. fi sempre la Palladi cosi commentava la prima della Battaglia di Legnano nel