Rassegna storica del Risorgimento

Risorgimento. Storiografia
anno <2001>   pagina <10>
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Franco Della Pernia
Alla vigilia della Repubblica romana, fortemente voluta da Mazzini, con la rappresentazione dell'opera di Verdi poteva quindi considerarsi in larga misura realizzato l'auspicio espresso nel lontano 1836 dal rivoluziona­rio genovese; questi aveva infatti augurato la nascita di una nuova musica italiana, non più segregata... dal vivere civile e ricollocata invece dove gli antichi... l'avevano posta, accanto al legislatore e alla religione, così da divenire ispiratrice di forti fatti, angiolo de' santi pensieri.18)
Con la Battaglia di Legnano può considerarsi sostanzialmente compiuta la stagione dell'opera verdiana legata alle fedi e alle passioni risorgimentali; anche se il compositore nel decennio di preparazione tornò su uno dei miti fondanti dell'identità nazionale italiana con I Vespri siciliani (1855) e si soffermò sui drammi legati ai conflitti politici per il potere con il primo Simon Boccanegra (1857).19) Alla quasi totale scomparsa degli elementi patriottici nelle opere successive alla Battaglia di Legnano non dovettero essere estranee, accanto alla comprensibile esigenza di sperimentare modi nuovi nel linguaggio musicale e drammatico, gli ostacoli e le pretese delle censure operanti negli Stati della penisola retti da governi assoluti. E basterà ricordare al riguardo la vicenda della Battaglia di Legnano che per essere ammessa nel Lombardo-Veneto dovette mutare il titolo in quello di Assedio di Harlem, con il trasferimento dell'azione drammatica dall'Italia alle Fiandre e la metamorfosi del Barbarossa nel duca d'Alba; o l'intervento nell'aprile 1849 delle autorità di revisione napoletane, che respinsero la Maria de' Ricci (titolo dato al libretto ricavato dal guerrazziano Assedio di Firenze) per la inopportunità del soggetto nelle attuali circostanze d'Italia, e massime di Firenze;2(9 o le peripezie del Rigoletto (tratto dal Le roi s'amuse di Victor Hugo con il titolo iniziale La maledizione), che il 21 novembre 1850 venne fulminato da un decreto dell'LR. Delegazione centrale d'ordine pubblico di Venezia in cui si deploravano Verdi e Piave per non aver saputo scegliere altro campo per far emergere i loro talenti che quello di una ributtante immoralità ed oscene trivialità qua! è l'argomento del libretto intitolato La
suo numero del 29 gennaio 1849: In tutte le altre opere questo giovine Maestro è grande per ricchezza d'immagini e per giuoco di fantasia; in questa egli è gigante e per forza di concerti e per vivacità d'italiano sentire {ivi, pp. 97-98). V. anche MARIO RINALDI, La "Battaglia di Legnano" di Verdi e il quarantotto, in Nuova Antologìa, settembre 1948, pp. 46-57 e ALBERTO PIRONTI, Verdi risorgjmentale al Maggio fiorentino, in 11 Veltro, agosto-settembre 1959, pp. 61-63.
N) GIUSEPPE MAZZINI Filosofia della musica, in S.B.L, voi. 8, pp. 126 e 130.
I9) V. ì saggi dedicati all'opera in Giuseppe Verdi genovese, a cura di ROBERTO IO VI NO e STEFANO VERDINO, Lucca, Libreria musicale italiana, 2000, pp. 127 sgg. (il volume è stato edito dal Comitato organizzatore delle Celebrazioni verdiane, Genova 2001).
2' / copi a lettere cit, p. 71.