Rassegna storica del Risorgimento
Risorgimento. Storiografia
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2001
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Franco Della Perula
scontri (che spinsero Jean-Henry Dunant a pubblicare nel 1862 il libro Ricordi dì Solferino e a concepire l'idea della Croce Rossa Intemazionale) si fece promotore da S. Agata di una sottoscrizzione a favore dei feriti e delle famiglie povere di coloro che morirono per la patria.43)
Sopravvenne di li a poco l'armistizio di Villafranca; e il sacrifìcio di Venezia, rimasta all'Austria, spinse Verdi a dubitare della possibilità di raggiungere l'indipendenza e gli dettò parole dure nei confronti dei francesi e dello stesso Vittorio Emanuele, al quale gli sembrava che Garibaldi avesse sacrificato inutilmente i suoi antichi convincimenti repubblicani. Quanto sangue per nulla! quanta povera gioventù delusa! questo il suo sfogo con la Maffei, il 14 luglio . E Garibaldi che ha perfino fatto il sacrifizio delle sue antiche e costanti opinioni in favore d'un Re senza ottenere lo scopo desiderato... È dunque ben vero che noi non avremo mai nulla a sperare dallo straniero di qualunque nazione sia!.44) E l'amarezza contro Napoleone III, poi acuita dalla cessione di Nizza e della Savoia, fu tanto più risentita perché fino a pochi giorni prima dell'armistizio Verdi aveva manifestato una profonda ammirazione per l'imperatore, da lui definito quel Grande che con tanto eroismo e disinteresse, unico nei fatti della storia, sparge il suo sangue per la nostra redenzione.45) Tuttavia la dolorosa esperienza del 1859 non impedirà a Verdi (come si vedrà) di riconoscere alcuni anni dopo in uno dei suoi tipici slanci di generosità il debito di gratitudine degli italiani verso la Francia e il napoleonide.
Nonostante l'amarezza per Villafranca, in quei mesi cruciali per l'avvenire del paese il musicista acconsenti ad assumere impegni politici diretti, facendo forza al suo carattere schivo e superando la radicata contrarietà a qualsiasi forma di esibizione pubblica o di gratificazione ossequiosa o di inutile pompa. Il 4 settembre accettò pertanto di essere eletto dai concittadini di Busseto a loro rappresentante nell'Assemblea delle provincie parmensi, impegnandosi a sostenere la decadenza della monarchia borbonica e l'annessione al Piemonte, nella quale vedeva la futura grandezza e rigenerazione della patria comune.46) Votata il 12 settembre l'annessione, Verdi fece parte della deputazione che il 15 presentò in Torino a Vittorio Erna-
regge a cinque minuti di sole, e un po' di vento od un po' di umidità mi produce dei mali dì gola, da cacciarmi in letto qualche volta per settimane? (A. Lu/.io, 11 carteggio dì Giuseppe Verdi con la confessa Maffei cit., pp. 517-518).
**> G, MONALM;li'Maestro della rivoluzione italiana cit., pp. 105-106.
**> / copialettere cit, pp. 579-580.
45} Lettera del 9 luglio ai fratelli Marzi, impresati della Scala (ivi, pp. 578-579).
**) Lettera al podestà di Busseto del 5 settembre 1859 (/w, p. 580). Verdi ottenne 179 dei 191 voti espressi.