Rassegna storica del Risorgimento
Risorgimento. Storiografia
anno
<
2001
>
pagina
<
18
>
18
Franco Della Feruta
zionari, concludendo l'invito con un singolare apprezzamento della capacità moderatrice che sui deputati delle regioni del sud avrebbe potuto avere la presenza di un artista come il musicista di Busseto: Essa contribuirà al decoro del Parlamento dentro e fuori d'Italia, essa darà credito al gran partito nazionale che vuole costituire la nazione sulle solide basi della libertà e dell'ordine, ne imporrà ai nostri imaginosi colleghi della parte meridionale d'Italia, suscettibili di subire l'influenza del genio artistico più assai di noi abitatori della fredda valle del Po.5*) Nella giornata del 17 gennaio Verdi incontrò Cavour e l'ambasciatore inglese a Torino James Hudson;52? e le loro pressioni congiunte vinsero le resistenze del musicista, il quale alla fine accettò di presentarsi candidato, con l'intesa che avrebbe potuto dimettersi pochi mesi dopo l'elezione.53)
Le votazioni si svolsero il 27 gennaio; e Verdi riportò nel suo collegio di Borgo San Donnino 298 voti contro i 185 andati a Giovanni Minghelli-Vaini. Questi, un liberale buon conoscente del musicista e già deputato nella precedente legislatura, non aveva infatti ritirato la sua candidatura a Borgo San Donnino, presentata dopo che la Strepponi lo aveva assicurato in una lettera del 16 gennaio che il suo consorte, in quel momento in viaggio per Torino, era contrario a rappresentare la parte di deputato, per cui il Minghelli-Vaini poteva marcher en avant certo di non avere concorrenti. Nel ballottaggio del 3 febbraio la vittoria andò a Verdi, con 339 voti rispetto ai 206 del Minghelli-Vaini; e il musicista potè così entrare, sia pure con una votazione tutt'altro che plebiscitaria, nel primo Parlamento italiano,54) che si apri il 18 febbraio con musiche verdiane eseguite dalla banda della Guardia nazionale di Torino.55)
Nei primi mesi dopo l'elezione Verdi partecipò assiduamente alle sedute della Camera, portando in quella assemblea, come aveva dichiarato il 6 febbraio 1861 al presidente dei seggi del suo collegio, la indipendenza di carattere, scrupolosa coscienza e ferma volontà di collaborare al decoro ed all'unificazione di questa nostra patria, per sì lungo tempo bersagliata e
5) / copialettere cit., pp. 588-589.
**> In proposito v. anche FRANCIS TOYE, Una parola su Verdi e il Risorgimento, in Atti del V Congresso storico toscano. Relazioni tra Inghilterra e Toscana nel Risorgimento, Lucca, hoxtmetti e Natali, 1953, pp. 291-292.
53) V. le lettere di Verdi a Mariani del 18 e 26 gennaio 1861 in I copialettere cit., pp. 589-590.
w) Per questa vicenda elettorale v. ivi, pp. 590-597 e NULLO MUSINI, Giuseppe Verdi deputato, estratto da Archivio storico per le Provincie parmensi, voi, 64 Parma, Officina grafica Fresching, 1943, pp. 3-20,
M> A. ALBERTI, Verdi intimo cit., p, 3.