Rassegna storica del Risorgimento

Risorgimento. Storiografia
anno <2001>   pagina <20>
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Franco Della Pernia
La morte di Cavour, die era diventato il punto di riferimento politico di Verdi, lo addolorò e lo sconvolse profondamente,60) e lo privò della sua bussola nella difficile navigazione parlamentare. lo di politica non m'in­tendo confessava a un amico verso la fine della legislatura -. Finché era vivo Cavour, io guardavo lui alla Camera, e mi alzavo ad approvare o respingere quando lui si alzava, perché, facendo precisamente come lui, ero sicuro di non sbagliare. Ora con questi altri signori, che saranno di certo valentissimi, non mi raccapezzerei più, e avrei paura di commettere qualche sproposito j
La scomparsa del conte piemontese contribuì fortemente a far perdere a Verdi ogni interesse per i certami del Parlamento, dove è un suo giudizio del luglio 1862 si attacca sempre lite e si perde tempo.62) Si spiegano, quindi, le lunghissime assenze dalle aule parlamentari di Verdi, che all'inizio del 1865 tracciava all'amico Piave questo deluso bilancio della sua esperienza parlamentare, che si stava per concludere: [Dopo la morte di Cavour] stetti lontano dalla Camera per due anni e più, dopo vi sono andato rarissime volte. Più volte volli dare le mie dimissioni, ma ora perché non era bene promuovere nuove elezioni, ora per una cosa, ora per l'altra io sono ancora deputato contro ogni mio desiderio ed ogni mio gusto, senza avervi nessuna attitudine, nessun talento e mancante completamente di quella pazienza tanto necessaria in quel recinto... I 450 non sono vera­mente che 449, perché Verdi come deputato non esiste .63)
Nei decenni postunitari Verdi, che declinò ogni candidatura per le ele­zioni di fine 1865,64) guardò con una disposizione d'animo sfiduciata alle
tutti, ma le maledizioni dei futuri saranno per voi soli. La Capitale!! Ma è egli possibile Napoli per Capitale dell'Italia? Per quale meschina idea!? Ma questo per Dio, non è amor patrio (ivi, p. 79).
9 le lettere di Verdi a O. Arrivabene del 7 e 9 giugno 1861, in A. ALBMWg Verdi ìntimo cit., pp. 8-9. Va anche ricordato che Verdi, nei suoi colloqui con Cavour, discusse con lui la questione dell'insegnamento musicale in Italia, proponendogli un riordinamento basato sulla creazione di tre conservatori, orchestre e cori (a Torino, Milano, Napoli) a spese del governo, e sulla istituitone; idi scuole popolari serali di canto (lettera a O. Arriva­bene del 15 marzo 1876, in 7 copialettere cìit, p. 598).
*i) Lettera a un amico, in A. ALBERTI, Verdi ìnfimo cit., p. 9.
*3 Lettera a O. Arrivabene del 20 luglio 1862 (ivi, p. 21).
**) Lettera dcll'8 febbraio 1865, in / copialettere cit, p. 602. Nel quadro dclTattività parlamentare di Verdi si colloca la lettera da lui inviata verso la fine del 1864 all'ammini­strazione comunale di fìusseto per invitarla, come deputato , a rinunciare alle spese per l'edificazione di un teatro in un momento in cui l'Italia doveva fronteggiare gravi strettezze pecuniarie (fó p. 433). Per Verdi parlamentare cfr. Inoltre ATTILIO BRUNI ALTI, C Verdi al Parlamento, in Natura ed arte, Milano-Roma, 15 febbraio 1901.
w> Per la candidatura a quelle elezioni nel collegio di Borgo San Donnino Verdi mo­strò dì preferire Paulo Pam bri a Saverio Scolari. Cosa ti pare di Fambri? scriveva