Rassegna storica del Risorgimento

Risorgimento. Storiografia
anno <2001>   pagina <22>
immagine non disponibile

22
ffiancò Della Peruta
Le inquietudini suscitate in Verdi dagli avvenimenti poli dei divennero più forti allorché scoppiò la guerra franco-prussiana del 1870-71. Egli fu dolorosamente colpito dalle sconfìtte francesi; e come si è accennato avrebbe voluto che i governanti italiani adottassero una linea di condotta più generosa, pagando il debito di riconoscenza contratto nel 1859 nei confronti di Napoleone III con l'invio al di là delle Alpi di un corpo di spedizione di centomila o duecentomila soldati italiani che avrebbero potuto rovesciare le sorti del conflitto e impedire la formazione di uè impero germanico esteso fino all'Adige, pericoloso e minaccioso per l'Italia. Nello scontro in atto egli vedeva Furto di due nazioni che incarnavano opposte visioni del mondo e della vita. La Francia, nonostante la presunzione dei francesi, con la rivoluzione del 1789 aveva pur sempre dato al mondo moderno la libertà e la nuova civiltà. I tedeschi invece, nelle cui vene scorreva l'antico sangue goto , gli apparivano come una razza forte, ma non civile, fatta di uomini dall'orgoglio smisurato, duri, intolleranti, sprezzanti di tutto ciò che non è germanico . E anche l'entrata degli italiani in Roma con la breccia di Porta Pia lo lasciava freddo , perché il comple­tamento dell'unità con il congiungimento all'Italia della città manteneva il papato nel Vaticano; e con il suo laicismo anticlericale Verdi non riusciva a comprendere come si potessero conciliare Parlamento e Collegio dei cardinali, libertà di stampa e Inquisizione, Codice Civile e Sillabo .69)
Quanto fosse sentita la sua gratitudine nei confronti di Napoleone III Verdi lo dimostrò poi alla morte dell'ex imperatore (9 gennaio 1879), con l'adesione alla sottoscrizione aperta a Milano per erigere un monumento al napoleonide: un gesto che venne censurato da Guerrazzi con una critica che il musicista respinse con convinzione così scrivendo a O. Arrivabene: Ma questo Guerrazzi è proprio un pazzo furente? ... Cosa poteva importargli delle 200 lire date pel monumento a Napoleone. Qui la politica non aveva nulla a fare. Io ho sempre creduto e credo che Napoleone è stato il solo francese che abbia amato il nostro paese; più egli ha arrischiato la pelle per noi!/"
decaduto lo stato della musica in Italia perché dopo Rossini, ossia da quarantanni, non vi sarebbe stata che sterilita musicale (ivi, pp. 88-90).
<*'>) V. la lettera a C. De Sanctis del 10 agosto 1870 (Carteggi verdiani cit., voi. 1, p. 122), la lettera a O. Arrivabene del 13 settembre 1870 (1 copialettere cit., p. 603 e A. ALBER­TI, Verdi intimo cit., p. 121) e le lettere alla contessa MatTct del 30 settembre e 28 dicembre 1870 e del 30 aprile 1871 (A. Luzio, // carteggio di Giuseppe Verdi con la contessa Maffei cit., pp. 528-531).
'") Lettera del 22 marzo 1873, in A. AIJIRRTI, Verdi intimo cit., pp. 154-155.