Rassegna storica del Risorgimento

Risorgimento. Storiografia
anno <2001>   pagina <24>
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24 Franco Della Perula
In conclusione resta da fermare l'attenzione su due aspetti della figura di Verdi i quali dimostrano che l' impolitico musicista diede prova in alcune delle sue valutazioni di una sensibilità e di una lungimiranza che avevano il loro fondamento nella generosità e nell'umanità che ne connota­vano la personalità. Anzitutto egli respinse risolutamente qualsiasi forma di colonialismo, inglese o italiano che fosse, perché il dominio degli europei sui popoli di altri continenti era ingiusto di per sé e avrebbe finito col ridestare il sentimento nazionale delle popolazioni oppresse.77) Inoltre Verdi seppe cogliere meglio di altri professionisti della politica del suo tempo l'urgere della questione sociale come questione strettamente connessa al disagio e alla miseria delle classi popolari. Egli sottolineò quindi l'iniquità di alcune imposte, come quelle sul sale e sulla macinazione dei cereali, che minacciavano i poveri di morte per fame;78) fu cosciente della necessità di migliorare le sorti dei contadini;79) e sottolineò più volte la grande, grandissima miseria delle popolazioni rurali, foriera di guai gravissimi, che sarebbe stato possibile evitare solamente con una azione dall'alto o dal basso e con un governo che pensasse non agli interessi di parte ma al problema del pane da mangiare .80) E anche questa attenzione per gli angosciosi problemi delle masse popolari dell'Italia postrisorgimen-tale è un segno non equivoco della modernità progressista dell'uomo Verdi.
FRANCO DELLA PERUTA
TO V. FONTANA, Viva Verdi cit, p. 27.
78J Lettera a O. Arrivacene del 16 giugno 1867, in A. ALBERTI,. Verdi ìntimo cit., pp. 78-79.
V. ad esempio la lettera a C. Maffci del 14 ottobre 1876, in I copialettere dt., p. 552.
VM Lettera a O. Aravabcne del 26 maggio 1878, in A. ALBERTI, Verdi ìntimo cit., p. 219,