Rassegna storica del Risorgimento
Risorgimento. Storiografia
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2001
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Dionisio Morlacco
primo che modifica i termini della sua precedente posizione, dissolvendo anche i miti di cui si era nutrito e che aveva egli stesso contribuito a mettere in circolazione .28> Se all'origine di ogni male in Italia, per il Mauro, secondo i luoghi, erano il Papa o il re o i repubblicani, in materia di rivoluzione un popolo intero è la sola causa dei suoi fasti o sinistri eventi;29) ed infatti in ogni moto tentato nelle province meridionali il grande assente era stato il popolo. Nel suo saggio, dopo aver criticato gli intenti e la strategìa del Mazzini, passò ad esprimere, lui che era stato considerato socialista, le sue obiezioni sul socialismo:, non si poteva negare la famiglia senza negare la società; la negazione della proprietà era la premessa della schiavitù; il socialismo poneva la società solo dopo averla distrutta.
Imbevuto delle idee proudhoniane, il Mauro andava assorbendo quanto veniva emergendo dal dibattito contemporaneo sul socialismo nella sua linea finalistica dello sviluppo della società , perciò opponeva ai teorici dell'avvenire una diga di stampo storicistico: i grandi rivolgimenti sociali sono opera del popolo: "quelli che noi siamo usi ad appellar secoli sono i suoi passi, le fasi sociali sono le sue movenze, la verità è la sua voce, i governi e le religioni sono i suoi figli"; il movimento sociale è continuo e l'apparire "di ogni nuovo popolo sul terreno dell'incivilimento dicesi rivoluzione". Ora, caduta la servitù feudale, comincia un nuovo corso, e la borghesia invano tenterà di "fermare il suo trono": "una moltitudine infinita l'incalza e la preme alle spalle: questa moltitudine è il proletariato", cioè "l'ultima rivoluzione sociale, poiché una rivoluzione è il suo mostrarsi". Tuttavia "questo tempo è ancora lontano": il proletariato, anche nei paesi dove "questo esercito dell'avvenire" sembra "più intelligente della sua missione", procede "a corpi divisi"; e in talune nazioni, tra cui l'Italia, dove lo svolgimento sociale "non è stato continuo e normale", il popolo non è ancora proletariato, ma plebe .30)
Sul filo delle sue riflessioni il Mauro perveniva alla conclusione che sul piano politico immediato l'idea che si presenta, in Italia, ad uno stadio di maturità è la monarchia costituzionale; non solo, ma l'istituto monarchico è il solo in Europa che attinga la sua forza dalle radici stesse del popolo ,31> del resto il mantenimento dell'assetto monarchico monarchia costituzionale e rappresentativa era nei progetti della maggior parte dei democratici in Italia e all'estero: Brofferio, Salti, ecc.
28) hi, p. 149.
*> DOMENICO MAURO, Vittorio Emanuele e Maqtfni Genova, Stab. Ponthenier, 1851.
**> G. CiNGÀju, Romanticismo cit., pp. 155-156,
* M p. 157.