Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Garibaldini. Secolo XIX
anno
<
2001
>
pagina
<
51
>
Valentino Stoppa garibaldino 51
di farci vedere il suo valore, ma il giorno prima del combattimento a Condino si assentò facendosi vedere solo dopo l'armistizio. Anche lui era un dono della monarchia ed ebbe la medaglia al valore .
U furiere maggiore era un altro regalo del governo. A Lodrone fu scoperto ed incolpato di aver rubato ai garibaldini i viveri, facendo loro soffrire la fame. Questo episodio di corruzione si concluse con il suicidio del reo. Dopo lo spiacevole incidente, a marcia forzata l'I 1 luglio i volontari raggiunsero Storo, vicino a Bezzecca e Condino. Lì il giorno prima si era combattuto e lì c'era il quartier generale ed un enorme viavai di gente e di feriti. Garibaldi stesso dava ordini, incitando i suoi a fare le aquile , cioè occupare le cime dei monti prima dei nemici. Vidi Garibaldi abbracciare e baciare suo figlio Menotti che partiva verso Bezzecca alla testa dei suoi uomini .
LM dura marcia
Per Valentino e per il suo reggimento si preparava una lunga ed estenuante marcia di dura salita per montagne altissime: tre giorni veramente indimenticabili, perché non abituati a tanto e dotati di scarpe non adatte all'asprezza del cammino. Marciavano fino a notte inoltrata per raggiungere Condino dove Ì tedeschi si stavano ritirando. Affamati perché i viveri non arrivavano per la mancanza di strade di collegamento, dovevano inseguire il nemico con la lingua fuori per la corsa in salita sulla sabbia e si faceva un passo avanti e mezzo indietro . Erano anche tormentati da miriadi di ani-malini annidati negli abiti. Il 15 luglio si trovarono di fronte al nemico.
H loro battaglione comandato dal gen. Nicotera aveva il compito di evitare la discesa dell'avversario dalla sinistra di Condino, anche se i loro fucili tiravano la metà di quelli austriaci. Noi proteggevamo questa parte, vedevamo i tedeschi sulla cima del monte, mentre a Condino si combatteva. Una notte il nostro eroe dovette montare di guardia; quanta paura e quanta responsabilità per un diciottenne che fu assalito da tanti pensieri: il ricordo dei suoi familiari, il convento dove era stato allevato, le tribolazioni e le superstizioni dei preti e le ingiustizie della guerra.
Un'altra volta fu mandato in perlustrazione con alcuni compagni sulla cima della montagna di Condino per osservare se il nemico si fosse ritirato. Alcune donne incontrate in una casa si stupirono vedendo che i garibaldini erano uomini e non diavoli, come forse qualcuno li aveva presentati, per atterrire le popolazioni locali I volontari chiesero da bere e da mangiare, pagando in anticipo, dimostrando cosi di essere soldati gentiluomini rispettosi degli abitanti di quelle terre. L'avventura non finì qui. In una situazione di grande pericolo per quella ricognizione così temeraria, scesero lentamente verso valle, per congiungersi ai compagni. Tutto ad un tratto si