Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Garibaldini. Secolo XIX
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2001
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pagina
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Viviana Bravi
di più rotti nel sedere, il dorsé, sicuro avevo uri dorsé (abito elegante), ancora passabile, al collo niente cravatta una camicia, quella che indossavo da due mesi! In questo modo finì la campagna .
Riconoscente
Dopo aver donato due regni a Re Vittorio Emanuele, Garibaldi venne imprigionato al Forte Varignano. Noi Garibaldini, dopo aver offerto i nostri petti ai Chassepots per dar Roma all'Italia, fummo dileggiati dai giornali della monarchia, chiamandoci con i nomi più infami. I nostri concittadini ci guardavano di mal occhio, scansandoci.
Aveva ben ragione il nostro duce di dire, nell'ottobre 1880: "Ben altra Italia sognavo nella mia vita".
Lugo, 3 novembre 1902.
Valentino Stoppa
A conclusione di questo commento ai quaderni di Valentino Stoppa giova ricordare che li scrisse quando aveva 54 anni e che gli avvenimenti da lui rievocati erano avvenuti ben 36 anni prima. Tali fatti, appartenenti all'epopea garibaldina, erano ormai imbevuti di retorica celebrativa, che Stoppa evidenzia con passione patriottica e con spirito di parte. Il tempo purtroppo sembra aver compromesso la spontaneità del racconto, a volte infarcito di citazioni di altri memorialisti o dello stesso Generale. Probabilmente nei quaderni si è sfrondato tutto dò che non si voleva ricordare, il non sublime costituito dalle meschinità della guerra. Convinto di aver fatto la sua parte, Valentino ripensa a quell'epoca eroica e a quel sogno di un'Italia così diversa da quella in cui vive, come a volte traspare dai quaderni.
Senza mettere in dubbio quanto narrato dall'autore, si può comunque a ragione ritenere che, essendo stato scritto dopo oltre 30 anni dagli avvenimenti, non sia un vero e proprio diario, ma un condensato di memorie o ricordi, filtrati attraverso la storiografia più o meno ufficiale.
VIVIANA BRAVI