Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Argentina. Emigrazione. Secoli XIX-XX
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2001
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76
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76 Alberico Bojano
falegnami sette sarti e poi muratori e fabbri; lavori non manuali (un commerciante, uno sentente) e professionali (un notaroy un maestro elementare, uno speciale), fino alle occupazioni non classificabili quali sacerdote, possidente e girovago.
Dal Registro Emigrati si ricavano informazioni circa i periodi stagionali di partenza ed i raggruppamenti in comitive.
Nel registro si contano 251 date di partenza, o imbarchi. Molto alta è la frequenza d'imbarchi composti da poche persone, o a volte da singoli, come avveniva spesso nel caso di coloro sprovvisti di passaporto e perciò registrati con l'aggiunta partito clandestinamente .
Per tutto il periodo studiato la concentrazione più alta d'imbarchi si registra nei mesi di novembre, dicembre e gennaio: si parte il 22 ed il 24 dicembre e specialmente, tutti i giorni, dal 27 dicembre al 10 gennaio, proprio quando la festività natalizia stringe il nucleo familiare. Invece il periodo a minor numero d'imbarchi è quello della nostra estate, da giugno a settembre.
Il primo imbarco formato da un gruppo consistente si registra nel 1872, quando sedici uomini partono alla volta di Buenos Aires. Il gruppo più numeroso in assoluto resta quello del settembre 1874: quella mattina una comitiva di 36 persone si era incamminata lungo la mulattiera che scendeva a Piedimonte. Una lunga processione di uomini e due sole donne, ognuno col suo fagotto, ognuno con un affetto che restava li, sul belvedere del paese, a guardarli scomparire verso valle, verso il Nuovo Mondo.
Non tutti coloro che partono si fermano nella meta raggiunta. Il Registro riporta, accanto alla data d'uscita, anche quella del rientro al paese; sulle i.056 partenze totali si contano soltanto 259 ritorni. Si tratta di un'informazione probabilmente imprecisa a causa della mancata annotazione delle partenze ripetute più volte dalla stessa persona. Infatti la ripetizione dei nomi segnala che alcuni hanno affrontato l'oceano anche tre volte, ma la certezza richiede uno studio approfondito sulle genealogie del paese, dato che i nomi ed i cognomi sono pochi e spesso ripetuti, e quindi il rischio di confondersi tra le omonimie è alto.
Volendo però scrupolosamente attenersi ai dati del Registro si ricava che, rispetto alle partenze per singola destinazione, dagli Stati Uniti è rientrato il 42,2 degli emigranti, ed il 32 di coloro che erano partiti per il Brasile; molto più basso, invece, è il valore dei rientri dall'Argentina, pari al 19,9. Il dato quantitativo dei rientri è importante poi per valutare quanti emigranti hanno messo radice nei paesi di destinazione, senza più far ritorno; se ne ricava che 797 persone, il 75,5 di tutte le partenze, hanno lasciato definitivamente S. Gregorio. Dunque non c'è epidemia o mortalità