Rassegna storica del Risorgimento
Risorgimento. Storiografia
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2001
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Uh ri e periodici
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re scientifico che militare, sia politico che commerciale. Per questo insieme di impegni, la conoscenza scientifica costituiva un elemento indispensabile: quel che restava della cultura dell'Illuminismo, prima di tramontare quasi definitivamente, investiva cosi anche la periferia del mondo, ora intesa non solo come oggetto di indagine, ma anche come luogo in cui si diffondeva la ricerca scientifica, ed a cui occorreva accostarsi con spirito nuovo e moderno. Le condizioni di vita nelle colonie avevano imposto nuove prospettive, nella direzione ad esempio della metropolizzazione e della mondializzazione della scienza; e da tali nuove aperture era sorta una ineludibile spìnta verso la modernizzazione. Basti pensare al fatto che lo sforzo necessario ad organizzare la vita e la produzione nelle regioni occupate richiedeva la formazione di nuove élìtes intellettuali e di istituzioni locali e territoriali capaci di affrontare e risolvere quei problemi specifici e possibilmente di collegare le tradizioni colà esistenti con gli apporti tecnici e culturali che venivano dall'Europa. Cosmografi, medici e scienziati, ingegneri civili e minerari, teologi e letterati reinventavano la propria cultura adattandola a queste nuove esigenze.
La politica delle riforme, bandita e soffocata nella madrepatria, sembrava resistere neU'amministrazione coloniale ed era anzi avvertita dai funzionari migliori come una necessità che consentisse alla Spagna di continuare a governare quel vasto impero (Galvez, Gii y Lemos, Higgins, Mata Linares, Revillagigedo ...).
In questo quadrò, il progetto di Malaspina fu quello di rilanciare la politica delle riforme per la salvezza delle colonie e della Spagna, per la rigenerazione e non certo per la distruzione della Monarchia: la Spagna e le sue colonie d'America e d'Asia ormai avevano un comune destino, e la salvezza dell'una era legata allo sviluppo delle altre. Questo disegno gli derivava dalla sua formazione saldamente legata alle correnti dell'Illuminismo europeo. In Spagna egli aveva accentuato e meglio precisato quella sua collocazione culturale partecipando attivamente al clima politico illuminato e riformatore sorto attorno a Carlo III e da questi favorito con l'adesione convinta e dinamica di uomini di stato e politici di grande levatura culturale (Flori-dablanca, Compomanes, Aranda, Jovellanos ...); e ad alcuni di essi Malaspina, come sappiamo e come qui ribadisce Dario Manfredi, esplicitamente ebbe a richiamarsi. La stessa Marina spagnola, all'interno della quale Malaspina compì tutta la sua carriera di ufficiale, risentì molto intensamente di questo clima: ad esempio a Cadice il brigadiere Vicente Torino, per la redazione dell'Atlante marittimo della Spagna, volle circondarsi di ufficiali che erano anche scienziati, cioè cartografi, astronomi e naturalisti; Malaspina fu della partita e si legò ad alcuni di quegli stessi ufficiali che poi saranno da lui associati all'impresa della Spedizione (Alcalà Galiano, Bauzà, Espinosa, Vernacce e si ricordi che Bauzà ed Espinosa diressero in anni successivi il Deposito Hydrograpco, cioè l'attuale Museo Naval, di Madrid).
Ma l'esplodere delle grandi tensioni sociali e rivoluzionarie, in Europa come nei paesi coloniali, ed il succedersi prima dei conflitti intereuropei e poi delle guerre napoleoniche, contribuirono a caratterizzare in maniera anche drammatica questo passaggio d'epoca dal vecchio al nuovo mondo, dal vecchio al nuovo regime e segnarono in manièra forte la storia successiva, praticamente in ogni angolo della terra.