Rassegna storica del Risorgimento

Risorgimento. Storiografia
anno <2001>   pagina <94>
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Libri e periodici
I Gesuiti anche se furono gli iniziatori della campagna denigratoria anrirosmi-niana con il libello Eusebio Cristiano, sarebbero stati poi più che altro spettatori inte­ressati durante Yiter di questa condanna, più che protagonisti, condanna che il Ro­smini accettò in spirito di fede ascetica, sottomettendosi.
Molto opportuna la fatica di P. De Lucia nel rintracciare la bibliografia ragio­nata concernente Rosmini e la Congregazione dell'Indice per la ricostruzione di un momento molto critico per la Curia Romana e per l'Istituto della Carità fondato da Rosmini.
PIETRO ZOVATTO
FRANCESCO VOLPE, Cultura e storia nel Mezzogiorno tra '800 e '900; Lungro, Marco editore, 1998, in 8, pp. X-250. L. 38.000.
Noto agli studiosi di storia regionale della Calabria e del Mezzogiorno, l'autore raccoglie qui diversi saggi, alcuni già apparsi in altra sede e per altre occasioni, attra­verso i quali si rivela un attento conoscitore della bibliografia sul Mezzogiorno e delle problematiche relative. Ne esce un agile volume che riepiloga alcune questioni cruciali della Calabria, la cui vicenda storica è però fortemente inscritta nella dimen­sione complessiva dell'Italia meridionale, come mostrano i primi tre saggi, nei quali il Volpe rapidamente mette a fuoco gli elementi culturali e politici di questa parte d'Italia tra movimento giacobino e tracollo del regno napoletano nel 1860. D'al­tronde tutta la prima parte del volume è dedicata a mettere a punto alcuni temi di rilievo del dibattito storiografico sul Mezzogiorno. Segue una seconda parte nella quale, con lo stesso metodo e la stessa passione, vengono esaminati alcuni momenti della storia ecclesiastica calabrese tra gli ultimi anni del fascismo e la fondazione della Repubblica, anche qui inserendosi in una riflessione e in una dimensione di ri­cerca ampiamente battuta da Pietro Borzomati, i cui lavori il Volpe conosce bene. Ma oltre alla passione dello storico vale la pena di segnalare l'impegno civile che emerge in alcuni saggi del'Appendice su un problema che sembrerebbe in apparenza marginale per una regione come la Calabria di quegli anni: alludo ai due saggi sul­l'internamento degli ebrei e sulle leggi razziali del fascismo. Qui infatti Fautore ha accenti forti di condanna morale non solo verso le politiche nazionali del regime, ma non risparmia di sottolineare il più, se possibile, di platealità e di rozzezza del giornalismo regionale e locale, un giudizio duro, cui non fa velo un male inteso spi­rito regionalistico. D'altronde il Volpe chiude il suo volume, e mi piace pensare a una scelta niente affatto casuale, con un brevissimo saggio su 11 contributo della Cala­bria alla civiltà europea nel quale, più di tante dichiarazioni di principio, egli sembra voler ribadire che non c'è autentica dimensione locale fuori dai grandi processi e dalle grandi vicende delle patrie più grandi.
SERGIO LA SALVIA