Rassegna storica del Risorgimento
Polonia. Europa. Storia politica. Secolo XIX
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2001
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166 Angelo Tarn borra
teressamento del suo maestro di Pisa, il pistoiese Sebastiano Ciampi (1769-1847, dal 1818 al 1822 professore di letterature classiche all'Università ; Varsavia, e poi divenuto il primo indagatore dei rapporti fra la Polonia, la Russia e il mondo culturale italiano), nel 1819 fu chiamato a Varsavia. Grazie al titolo di dottore in teologia ricevuto dalla Università Jagellonica di Cracovia, il Chiarini nel 1820 fu nominato professore ordinario all'Università di Varsavia. Qui tenne corsi di Storia della Chiesa, di lingue orientali, di ebraico e greco. A Varsavia il Chiarini pubblicò un vocabolario e una grammatica della lingua ebraica, poi tradotta da P. Chlebowski.
Protetto dal conte Vincent Krasiriski che lo ospitava nel suo palazzo, nel 1822 entrò a far parte del Comitato di censura di libri e riviste ebraici e nel 1826 del Comitato per l'Antico Testamento, incaricato fra l'altro di studiare le consuetudini degli ebrei polacchi. Grazie alla sua conoscenza dell'ebraismo occidentale, egli acquistò ben presto una posizione di rilievo nell'ambito del Comitato. Ma, sacerdote cattolico, non riuscì a superare il muro di diffidenza degli ambienti ebraici, sino a dover subire l'aperta ostilità delle Scuole rabbiniche. Questo non gli impedi di tenere un corso all'Università sulle antichità ebraiche e, per incarico del Consiglio amministrativo o Governo, si applicò a tradurre il Talmud in lingua francese: una iniziativa che lo rese noto negli ambienti colti della Francia e che è all'origine del prestigio goduto presso il ministro dell'Istruzione Guizot. Canonico del capitolo cattedrale di Plock, dal 1827 nell'Associazione degli Amici della Scienza, morì a Varsavia il 28 febbraio 1832.9
L'abate Chiarini, presumibilmente nella primavera del 1830, dopo un viaggio in Italia si era recato a Parigi. Qui aveva preso contatto col Guizot che, ben al corrente della posizione di grande rilievo culturale ed anche politico raggiunta dallo studioso italiano, gli pose delle questions sulla Polonia e le sue vicende storiche e attuali su cui desiderava essere messo al corrente.
Non si conosce quali siano state tal <<questions. Probabilmente nel colloquio o i colloqui avuti col Chiarini, il Guizot avrà voluto toccare con mano la sostanza dei problemi che erano all'origine della crisi rivoluzionaria ormai alle porte.
il Chiarini non si ritenne in grado di rispondere subito. Rientrato a Varsavia, con senso di responsabilità volle dare une bonne réponse a queste domande e si rivolse al massimo esponente polacco del Regno di Polonia, il principe Adam Czartoryski, al vertice del Consiglio amministrativo o Governo del regno.
?> M. MANTEUPFLOWA, Volitò Sfownik fìiogm/frtry (Dizionario Biografico Polacco), Ctacovia, 1937, voi. HI, p. 290.