Rassegna storica del Risorgimento

Risorgimento. Storiografia
anno <2001>   pagina <140>
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140 Martin Papenheim
sociale, morale e culturale (milìetì) è giusto sostenere che in linea di mas­sima, dal 1815, e maggiormente dal 1848, la vita cattolica europea conobbe una nuova evangelizzazione, condotta con i mezzi i più moderni, nella quale il papato ebbe un peso particolare.
Il rinnovamento ultramontano, che si estendeva nei paesi d'Oltralpe, nella penisola iberica e nell'Italia settentrionale, si servì della devozione, da toccava il cuore, dell'adorazione dei santi e della madonna, di un'intensa pratica dei sacramenti, della missione laica, dei pellegrinaggi e degli ordini, di una formazione dei teologi, che si allontanava rigorosamente da tutto il pensiero illuministico, e non da ultima di una forte attività caritativa per evangelizzare il popolo. Proprio nei paesi di lingua tedesca, tanto l'apolo­getica confessionale quanto la stigmatizzazione generalizzante dei dissenzien­ti come massoni, liberali, socialisti e comunisti servì alla creazione di una compatta identità cattolica. In questo contesto si utilizzarono anche, e in particolare, I media moderni: dal mondo circostante borghese e liberale si prese, quale modello, l'associazionismo come pure la stampa, la manifesta­zione, la raccolta di firme e la sottoscrizione, nel XX secolo poi la radio e la televisione.
Le associazioni erano particolarmente ben viste nei paesi germanici. In Germania dal 1848, e dal 1857 nella Svizzera, nacquero le cosiddette asso­ciazioni piane. Il sostegno al Papa era tutt'uno con la richiesta della libertà religiosa,9) che però non significava affatto una dichiarazione di liberalità, ma era diretta contro il giurisdizionalismo. Manca uno studio comparativo sull'associazionismo cattolico. Nei paesi neolatini invece le tradizionali confraternite e gli stati naturali conservavano un ruolo più forte. All'interno di questo antimodernismo dai mezzi moderni (Urs Altermatt) anche la stampa assunse, accanto all'associazionismo, una posizione eminente. Una miriade di pubblicazioni piccole e piccolissime, di norma dirette da religiosi, avrebbe dovuto raggiungere tutti i ceti della società cattolica. Dalla metà del
9 Sono da menzionare qui iti particolare le discussioni del Schwerter Arbeitskreis fur Katholizismusforschung, Cfr. J. MOOSBR, MUieus und Bildungseliten im Wilhelminiscben Deutscbland. Ober poiitische Leruproqesse und deren Gremiti * fine Skisge, in Krisen-wahrnebmungen im Fin de siede. Jiidìsche und katboliscbe Bildungseliten in Deutscbland und der Scbwei a cura di M. GRAETZ, A. MA'rridLf, Zùrich, 1997, pp. 41 csègjfo qui p. 42; in riferimento a M. R. LEPSJUS, Parteiensystem und Soìaìstruklur: Zum Problem der Demokratisie-rung der deutscbm Gesellscbaj't, in Deutsche Parteien vor 1918, a cura di G. A. RlTTER, Kòln, 1973, pp. 56 e segg,
9) H. WOLP, Der deutsche Katholiqlsmus ah Kiud der Revolution von 1848? Oder: Das ambivalente Verhaltnis von kathoUscber Kìrebe und Freibeit, in Rattenbnrger Jabrbucb jur Kirtbengescbichte, a. 19, 2000, pp. 13-30, qui p. 14; anche Lì. ALTERMATT, KafhoHqsmus cit., p. 258.