Rassegna storica del Risorgimento

Risorgimento. Storiografia
anno <2001>   pagina <142>
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142 Martin Papenbeim
vuti dal Papa in udienza privata. Dare la benedizione ai fedeli, era un atto consueto per il Papa, ma non un avvenimento centrale per Roma, Le apparizioni pubbliche del Papa facevano parte della ricca cultura romana delle feste, o di occasioni particolari. Come sovrano riconosciuto di Roma, al pontefice spettava anche l'ingresso o l'uscita trionfali nella e dalla città: prima di rimanere prigioniero nel Vaticano, anche Pio IX coltivava questo tipo di ovvia presentazione.
Così Ferdinando Gregorovius racconta nei suoi Diari romani l'ingresso dei Papa a Roma, avvenuta il 5 settembre 1857:
Al Ponte Molle Ì Mercanti di Campagna avevano costruito archi trionfali e tribune. La Porta del Popolo era rivestita secondo il modello di Michelangiolo, e il Senato aveva eretto un grande arco trionfale attraverso il quale entrava il felice Pio Nono. Io speravo di raccogliere un episodio per la storia della città, ma lo spetta­colo era ben scarso. S'illumina la città per tre giorni e si distribuisce pane ai poveri per 7000 scudi. Il Papa è raggiante di benessere e di gioia. Egli si crede adorato dal popolo, come nei tempi passati.13)
Tutto ciò cambiò con la presa di Roma da parte degli Italiani. I ponte­fici si rinchiusero nel Vaticano; fu Pio XI, dopo molto tempo e iri occasio­ne della sua elezione, avvenuta nel 1922, il primo a impartire nuovamente la benedizione dalla loggia esterna di S. Pietro.14) Proprio questo, però, non significa che i pontefici dopo il 1870 non fossero stati più a contatto con i fedeli. Al contrario, le moderne infrastrutture di comunicazione dal pontificato di Pio IX, che amava la nuova tecnica, Roma disponeva anche di un raccordo ferroviario permisero a molte persone di intraprendere un viaggio felice dal Papa. Pio stesso era una figura dolce, piacevole e affascinante, e ne era ben cosciente. Chi non poteva venire a Roma, dimo­strava a casa la sua fedeltà al Papa e alla Chiesa. In questo caso si viaggiava in patria: con i congressi cattolici tedeschi dal 1848, con le feste per il Papa organizzate dalle associazioni piane, o in occasione di un pellegrinaggio in Francia. Il 10 settembre 1873 ad esempio si radunarono più di 7000 fedeli al santuario della Madonna Notre-Dame-du Chéne nei pressi di Troyes. Dalla sola stazione di Troyes erano venute 3105 persone con il treno. Secondo il rapporto di questo pellegrinaggio, la manifestazione era stata una
u) F. GREGOROVIUS, Komiscbe Tagebucfor, a cura di H.-W. KRUKT e M. VOLKEL, Mupcben, 1991, p. 68.
W Q. SOHWAIGER, fapstt uni Papsttum im 20. ]abrhundertr Mtinchen 1999, p. 199.