Rassegna storica del Risorgimento

Risorgimento. Storiografia
anno <2001>   pagina <155>
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Roma e Berlino dopo il 1870 155
e della decadenza, che metteva in dubbio tutta la moralità tradizionale, minava l'ordine civile tramandato e apriva al caos la strada verso il cuore patrio della Germania.21)
Diversamente dall'Italia nel 1922, le forze della rivolta anti-borghese, della reazione sociale e della rivoluzione conservatrice non riuscirono, in un primo momento, a conquistare la capitale e a mettervi radici. Solo con la presa del potere da parte dei nazionalsocialisti, nel 1933, fu nuovamente raggiunta la parità di passo, un nuovo gradino di parallelismo nelle sorti delle due capitali. Nelle due città si assistette a un ampliamento e una ristrutturazione aventi per scopo una potente rappresentazione del regime, benché necessariamente con accenti diversi. La trasformazione di Roma Capitale fu continuata da Mussolini in modo accelerato, proseguendo tutta­via nel complesso, il programma dell'Italia liberale con i suoi sventramenti del patrimonio edilizio medievale, e con gli scavi di alcuni grandi monumen­ti dell'antichità.22) Più spettacolari furono le progettazioni megalomani della futura capitale universale Germania, proposte da Albert Speer su diretto incarico di Hitler; tale doveva diventare Berlino, una volta che la Germania avesse esteso il suo dominio su tutta l'Europa e l'Unione Sovietica.23) Si
**) Vedi A. LEES, Ber/in in der Vorstetlungswelt der Deutscbenr Bim Fallstudie u der Anseinandersettwg nrit de/// Pbdnomen der GroJSstadt, in Berlin... Blicke auf die dmtsche Metropole, a cura di G. BRUNN, J. REULECKE, Essen, 1989, pp. 45-69; una gran quantità, .di aspetti particolari della percezione di Berlino come paradigma della modernità vengono enucleati in Die Metropole. ìndustrìekultur in Berlin ì//i 20. Jabrbundert, a cura di . BoBERG, T. FlCHTER, E. GlLLEN, Mùnchen, 1986; vedi in generale anche Im Botine der Metropolen. Berlin und London in den sgvansgger Jabren, a cura di P. JTER, Gòttingen-Zùrich, 1993, in particolare J. HERF, Reaktionare Moderniste)) und Berlin. Die Ablebnung der kosmopolitìscben Metropole, pp. 237-258. Del resto prevalse in Germania in generale la tendenza di collocare i simboli nazionali nello spazio extra-urbano, nella natura, ciò pure riflesso di un profondo antir-urbanismo che in questa forma non esisteva in Italia; F.J. BAUER, Gebalt und Gestalt in der Momtmentalsymhotik. Zur Iconologìa des Nationalstaats in Deutscblond und Italien 1860-1914, Mùnchen, 1992, pp. 14 e 24.
22} Molto tagliente nei suoi giudizi A. CEDERNA, Mussolini urbanista. Lo sventramento di Roma negli anni del consenso, Roma-Bari, 1979; per gli sviluppi planimetrici P. M. LUGLI, Urbanistica di Roma. Trenta planimetrie per trenta secoli di storia, Roma, 1998, cap. 7, Roma fascista; inoltre G, CUCCIA, Urbanìstica, edilizio, infrastrutture die Roma Capitale 1870-1990, Roma-Bari, 1991, pp. 110-129; I. INSOLERA, Roma moderna cit., pp. 114-156, come pure M. SAN FILIPPO, Là costruzione di una capitale. Roma 1911-1945 cit. Sull'urbanistica nel e del fascismo in generale P. SICA, Storia dell'urbanistica, voi. HI, // novecento, Roma-Bari, 1996, cap. V, e C. DE SETA, La cultura architettonica in Mia tra le due guerre, Roma-Bari, 1989 (prima ed. 1972). , V
) Sul ruolo politico di Speer e sui suoi progetti per la capitale cfr. di recente J. FEST, Speer. WmBiographie, Berlin, 1999, in particolare cap. 3, Wclthauptstadt Germania. Un confronto istruttivo tra le pianificazioni per la capitale, e la relativa realizzazione, da parte delle tre grandi dittature europee nel periodo tra le due guerre a proposito di Berlino, Roma