Rassegna storica del Risorgimento
Polonia. Europa. Storia politica. Secolo XIX
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2001
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165
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La Trip/ice Alleanza 165
sia nel contesto oggettivo, sia nella diffusa opinione che l'Italia fosse un alleato notoriamente inaffidabile e non avesse mai preso sul serio l'alleanza. Il mio studio dimostra che almeno la seconda parte del giudizio non coglie assolutamente la realtà storica: la Triplice non fu, per l'Italia, un'esperienza superficiale, ma di enorme incisività; le conseguenze, che ne sono derivate, hanno condizionato lo Stato e la società immensamente, in modo diretto o indiretto. E per quanto riguarda la prima parte: è vero, l'Italia era un alleato inaffidabile. Questo fatto però dipendeva da cause strutturali più profonde. Qui si tratta di rievocare, attraverso un'analisi sistematica, non solo i condizionamenti cui era sottoposta la politica estera italiana, ma anche le lìnee della tradizione che essa seguiva nell'età della Triplice; e di dimostrare come essi i condizionamenti e le linee di tradizione abbiano influenzato l'azione politica concreta. L'interesse guida e lo stato delle ricerche consigliano di porre così gli accenti.
La Triplice è un tema importante e centrale per la storia europea. Ci sii potrebbe, dunque, domandare perché mai essa non è stata studiata già da tempo, nel periodo tra le due guerre ad esempio, quando comunque la ricerca sulle cause del conflitto, scoppiato nel 1914, raggiunse rapidamente un suo apice? La risposta è più facile di quanto si pensi: i documenti italiani sono stati resi accessibili alla ricerca solo molto dopo la fine della seconda guerra mondiale, e fino ad oggi vaste parti non sono ancora pubblicate. Dato il grande peso rappresentato dall'Italia all'interno della Triplice, uno studio soddisfacente dell'alleanza non era quindi possibile. Certo, ci sono sempre stati dei tentativi, ad esempio il meticoloso lavoro di Luigi Salvatorelli, uscito nel 1939, un saggio più piccolo, ma arguto, di Fritz Fellner del 1960, oppure lo studio parziale di Michael Behnen del 1980. Nessuno di questi autori tratta tutta la Triplice; e Salvatorelli, il cui testo è ancora oggi il più completo e profondo, non disponeva dei documenti archiviatici italiani. Dopo la seconda guerra mondiale, invece, tutto l'interesse tedesco verso 1*TfeKq venne assorbito dal fascismo.
IL Tanto basti a proposito delle premesse circa lo stato delle ricerche. Seguirà ora un'esposizione succinta dei contenuto della mia pluriennale esperienza di ricerca raccolta in un'opera di prossima pubblicazione; data la mole e la ricchezza dei materiali che ho avuto modo di raccoglier, la presentazione che seguirà resterà necessariamente molto generico. Per non perdermi troppo nei dettagli, seguirò l'indice del libro che ho così sviluppato, compósto di quattro parti e di un epilogo.
La prima parte, relativa all'Italia comeuditore della Duplice, indaga sul come e sul perché dell'alleanza, cioè sulle ragioni con le quali venne fondata e con quali intenzioni. In primo piano sta la politica italiana, in quanto il governo romano cercava nel 1881, quasi con disperazione, l'alleanza con le