Rassegna storica del Risorgimento

Polonia. Europa. Storia politica. Secolo XIX
anno <2001>   pagina <168>
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168 Ho far Affkrbach
guanti. Furono, perciò, uno dei ruotivi propulsori della politica coloniale nell'Africa orientale che sfociò, nel 1896, nella catastrofe di Adua. In breve: questi sviluppi, che riannodavano indissolubilmente la ipolitica interna e quella estera, la politica economica e quella: sociale, e in cui l'appartenenza del paese alla Triplice occupava un posto preponderante, condizionarono profondamente, e per decenni, non solo lo Stato italiano, ma anche la società italiana. Caspi non era l'uomo che avrebbe ceduto ai francesi,, nel­l'intenzione di creare, in tal modo, lo stato d'animo necessario per il risa­namento economico. Puntava invece tutto sulla Triplice, proponendo a Bismarck addirittura di provocare una guerra contro la Francia; addusse come motivo che l'Italia sarebbe stata rovinata gradualmente dalla guerra economica con la Francia, mentre una vittoria sulla Francia avrebbe per­messo il disarmo italiano. Bismarck, come pure il suo successore Caprivi, respinsero con forza questa proposta. Senza la Triplice l'Italia si sarebbe sviluppata diversamente, questo il risultato della seconda parte della ricerca. L'Italia fu la vittima, per colpa propria, di un'interpretazione dell'alleanza di cui non possono essere rese responsabili solamente Vienna e Berlino. Si deve assolutamente tener conto di rutti gli sviluppi, per comprendere vera­mente la politica estera italiana all'inizio del nuovo secolo.
Prima però bisogna volgere lo sguardo verso la Germania, di cui si occupa la terza parte del mio lavoro. Essa ha per titolo: - distensione esterna, Pestraniamento intemo, le nuove costellazioni - la Triplice nell'era dei Nuovi Corsi (1890-1908). Punto di partenza è il passaggio di potere da Bismarck a Guglielmo II e Caprivi, avvenuto nel 1890, e il mancato prolun­gamento del trattato di garanzia con la Russia, dal punto di vista tedesco sicuramente un grave errore che ridusse le opzioni diplomatiche della Germania, ma che al contempo portò, ovviamente, alla rivalutazione dei le­gami esistenti e soprattutto della Triplice. La formazione dell'alleanza russo­francese rafforzò questa nuova situazione.
Tale sviluppo, valutato prevalentemente come negativo per il Reich te­desco, sarà giudicato da noi, da un punto di vista paneuropeo, sotto una luce più positiva: perché dopo la fine della eterna politica d'inquietudine bismarckiana cresceva la sensazione di sicurezza dei Russi, e soprattutto dei francesi che finora erano rimasti isolati. Fino alla prima crisi marocchina, almeno Berlino valutò la politica europea come relativamente equilibrata e priva di crisi più gravi. E sono da considerare conseguenze di una situazio­ne internazionale relativamente equilibrata anche i fenomeni osservabili a proposito, e all'interno, della Triplice: per la diminuzione della pressione esterna si ravvivarono le antiche avversioni e si riaccese la litigiosità. Ciò è osservabile all'interno dell'Austria-Ungheria; nel 1897 nacque un'intesa bal­canica con la Russia, nell'intenzione di attivarsi nell'Asia orientale; nello