Rassegna storica del Risorgimento
Polonia. Europa. Storia politica. Secolo XIX
anno
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2001
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pagina
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173
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La Triplice Alleanza 173
tesi del mio lavoro e la risposta a questa domanda, solo una caricatura e un non senso diplomatico, non fu l'apice dell'ipocrisìa o della stupidità, da descrivere adeguatamente solo con i; mezzi stilistici di un Karl Kraus, ma costituì uno strumento serio per impedire la guerra. Vorrei ricordare qui una frase di Max Weber del 25 dicembre 1915: E perciò il punto debole della Triplice fu proprio quello che, nell'ottica della conservazione della pace, costituì la sua forza: il suo carattere puramente difensivo .
L'analisi si basa, inoltre, sull'idea di fondo che esistesse un consenso europeo, sostenuto da ragionevoli motivi, a voler evitare la grande guerra e a voler cercare invece un accordo pacifico. Inoltre si rivelò decisivo che la politica delle alleanze, condotta in Europa dal periodo bismarckiano, avesse neutralizzata i molteplici punti di conflitto tra gli Stati, e che i diversi imperialismi si fossero bloccati reciprocamente proprio a causa di tali alleanze. La Triplice, l'accordo russo-francese e l'Enterite cordiale, erano semplici alleanze d'interesse, che non miravano all'intesa tra i popoli, ma che in sostanza si limitavano, soprattutto negli ultimi anni prima del 1914, al mantenimento dell'equilibrio e all'aspetto deterrente.
Queste alleanze si definivano in sostanza per le loro garanzie di sicurezza, e non per le clausole d'acquisto. Anche tali clausole non mancavano, eerto, ma si riferivano a questioni ben definite, la cui soluzione non chiedeva una guerra europea. Per quanto riguarda la loro potenza aggressiva, le alleanze si neutralizzavano a vicenda per la loro struttura interna. Quasi nulla era la disponibilità dei rispettivi Stati di assecondare l'alleato nel proposito di aumentare il suo potere e di fare conquiste territoriali; il loro disinteresse, qualche volta la loro irritazione, poteva sfociare addirittura in un'attiva strategia di impedimento. Molto bene lo si vede a proposito della Triplice: durante la duplice crisi europea del 1885-1888 Bismarck non pensava proprio di battersi per gli interessi austriaci in Bulgaria; e anche il suo secondo successore, il principe di Hohenlohe, dichiarò: L'Austria deve accontentarsi del carattere difensivo della Triplice se non vuole perire. Gli italiani cercavano di impedire l'espansione austriaco verso i Balcani, gli Austriaci Io stabilirsi degli Italiani in Albania; gli Austrìaci ostacolarono anche, durante la guerra di Tripoli, le operazioni della marina militare italiana con condizioni, proteste e minacce, comprensibili dal punto di vista dell'interesse proprio, ma non molto positivevper l'alleanza. L'Italia, dal canto suo, non fu disposta a sostenere, durante la confetenza di Algeciras, gli interessi tedeschi nel Marocco, e di abbandonare la posizione di benevo? la neutralità; anche l'Aus ùria-Ungheria non si accontentò del semplice ruolo di brillante aiutante della politica tedesca, uà ruolo, che Guglielmo II le aveva assegnato sotto forma di onorificenza. Nel 1913-14, durante la crisi