Rassegna storica del Risorgimento

Polonia. Europa. Storia politica. Secolo XIX
anno <2001>   pagina <174>
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dell'Albania e a proposito del piano di divisione della Turchia, emerse ancora una volta che la Triplice non era una società di utili e acquisti, ma una società di assicurazione; non tanto perché i tre governi, presi singo­larmente, fossero pieni di buona volontà che mancava soprattutto in Italia , ma perché non riuscivano a coordinare i loro contras tanti interessi a tal punto da poterli volgere in modo massiccio è 'offensivo versò Pesterno. L'alleanza era effettivamente una pura alleanza difensiva; lo stesso discorso vale del resto per l'alleanza franco-russa che aveva una struttura analoga. Dati '* rapporti di potere esistenti, Parigi e San Pietroburgo non potevano come già Berlino, Vienna o Roma agire da soli; e i francesi non erano disposti a battersi per gli interessi russi sui Balcani, per gli Stretti per le idee panslaviste, mentre i Russi non si sarebbero impegnati per rAlsazia-Lorena o il Marocco. Anche questa fu un'importante ragione per il pacifico esito delle crisi marocchine del 1905-1906 e 1911, e della crisi bosniaca di annessione del 1908-1909.
Ciononostante l'universo degli Stati di allora non aveva, naturalmente, un carattere pacifico o addirittura pacifista. La guerra era ancora considerate un mezzo possibile della politica, benché non più ovvio; la soglia critica si era alzata sensibilmente. Ciò valeva in particolare per un possibile conflitto paneuropeo, respinto sulla base di considerazioni umanitarie, ma soprattutto per un calcolo di politica di potenza. Tutti i cancellieri, da Bismarck a Bethmann Hollweg, come la loro controparte all'estero, erano ben coscienti che servivano ragioni impellenti per motivare le grandi armate di leva, e 'per giustificare davanti ai popoli un conflitto europeo dalle conseguenze incal­colabili prima, durante e dopo la guerra. Ormai non si considerava più possibile, nell'epoca della guerra di popolo, scatenare una guerra senza una ragione impellente, almeno fuori dagli stati maggiori e dai ministeri della guerra soprattutto di Berlino e di Vienna, dove persistevano concezioni anacronistiche e politicamente infantili, sull'autonomia della guerra che forse potevano essere state valide all'epoca delle guerre di gabinetto. Le società europee accettavano, come unico motivo valido per rischiare una grande guerra, la mera auto-conservazione, la difesa contro un attacco dall'esterno. Il segretario di Bethmann-Hollweg, Kurt Riezler, si espresse così: Le guerre tra grandi potenze non vengono più iniziate per i vantaggi, che =ae derivano, ma ormai solo per emergenza.
Le alleanze avevano portato a uno stato di equilibrio che però non era caratterizzato da idee comuni di sicurezza collettiva. In tanti ambiti, ad esempio in quello del riarmo militare, le grandi potenze insistevano sui loro diritti illimitati di sovranità. Era una caratteristica dell'Europa di allora che il pericolo per la pace europea non derivasse dalle alleanze, ma da punti