Rassegna storica del Risorgimento
Risorgimento. Storiografia
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2001
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Cittadini o ammìmstmU 203
annessi del Belgio1/ 'della Renania e del Piemonte il bilinguismo doveva essere soltanto una concessione temporanea, anche se il progetto di imporre lingua francese al di fuori del solo ambito amministrativo era destinato a fallire. È anche questo un aspetto molto importante, che mostra i differenti problemi sollevati dalla politica napoleonica nei diversi paesi. Nel caso della Repubblica italiana e del Regno d'Italia, del Regno di Napoli, dello Stato della Chiesa, non si trattava certo di imparare ad essere francesi, ma ad essere cittadini e amministrati, sulla base dei valori promossi dall'universalismo rivoluzionario prima, napoleonico poi. Ed anzi, si può dire che nel Regno di Napoli fu piuttosto È ré, Gioacchino Murar, a nazionalizzarsi , fin nel nome.
Credo tuttavia che siamo ancora troppo condizionati dall'approccio nazionale, se non nazionalistico, nel guardare all'età' napoleonica. I costi di eui'1 si parla tributi, coscrizione militare, sostituzione di nuovi apparati centralizzati alle più consuete forme comunitarie di controllo e di repressione furono pagati anche dai francesi, e anche in Francia sollevarono resistenze e rivolte. Furono fuori di Francia più pesanti o percepiti come tali in quanto imposti da governi stranieri? La questione non è peregrina, anche se non è facile rispondere con dati alla mano, poiché occorrerebbe comparare bilanci, dimensioni demografiche, gettito fiscale dei diversi paesi direttamente o indirettamente inclusi nell'impero napoleonico. Certamente la Grande Nazione, dal Direttorio in poi, trovò fuori di Francia il modo di alleggerire il carico fiscale all'interno del paese, creando squilibri e Compensazioni non diversi da quelli che si erano verificati in compagini imperiali precedenti, come quella spagnola o quella austriaca.21) Soprattutto, trovò fuori di Francia il modo per compensare la crisi economica interna derivante dal crollo del commercio coloniale d'oltre oceano, ricorrendo ai mercati intemi europei, addomesticati attraverso pesanti trattati doganali.22)
Ma a favorire il consenso all'interno della nazione-madre non valse soltanto l'alleggerimento della crisi economica interna: altrettanto potente nel cementare il paese intorno alla rivoluzione e ai suoi esiti napoleonici fu la forza dell'ideologia nazionale forgiata a partire dall'inizio della guerra, nel 1792, e via via potenziata dall'espansione armata, in nome di
2) Andrebbe condotta anche per l'età napoleonica un'indagine sui eosti dell'impero analoga a quella condotta per l'impero spagnolo da A. CALABRIA, The Cast of the Empire. The Finances of the Khigdom of Naples in the Time of Spanisi* Rj/k, Cambridge, 1991. Per l'Italia settentrionale disponiamo dell'ampia ricostruzione di A. Gli AB, La politica [mangana nella Repubblica e nel Regno d'Italia sotto Napoleone (1802-1814), in L'Italia nell'età napoleonica cit, pp. 37-113.
22) Sulla politica economica napoleonica cfr. S.j. W0OL1*, Napoleone clt,, pp. 163 sgg.