Rassegna storica del Risorgimento

Risorgimento. Storiografia
anno <2001>   pagina <214>
immagine non disponibile

214 Marco Meriggi
che in un ampio studio pubblicato una ventina di anni Fa, un autore come Brandt abbia definito il decennio neoassolutistico come un'epoca di ditta­tura progressista, contraddistinta da una politica statale capace di suscitare anche consensi presso le forze dell'innovazione, oltre che, naturalmente, insoddisfazioni a causa del soffocamento dei sogni costituzionali.2)
Ma questo scenario, che Bergér Waldenegg ripropone nel suo saggio, passando sinteticamente in rassegna gli sviluppi più recenti della storiografia austriaca in materia, può costituire una cornice di ragionamento idonea anche per il regno Lombardo-Veneto, che a ricordarcelo è sempre lti-tore insieme all'Ungheria dopo gli avvenimenti del '48 veniva conside­rato a ragione da Vienna come uno dei territori imperiali da guardare e sorvegliare con maggior sospetto ?
La risposta che mi pare opportuno dare a questa domanda, anche alla luce degli approfondimenti documentari proposti da Berger Waldenegg, è ambivalente.
Per un verso, infatti, l'autore, sulla base dell'analisi dei rapporti sullo spirito pubblico dei sudditi lombardo-veneti conservati presso gli archivi viennesi, sottolinea come in essi si colgano talvolta anche risonanze confor­tanti per il potere costituito; ma, aggiunge, si tratta solo delle famose eccezioni che confermano la regola. Il fatto è mi pare che se per un verso non è oggi seriamente riproponibile quell'immagine romantica di una società tutta o quasi ardente di animosità antdaustriaca, nella quale molta letteratura italiana intorno al così detto decennio di preparazione ha condensato la propria lettura degli anni '50 nel Lombardo-Veneto, neppure però risulta persuasiva una tesi che insista troppo sugli aspetti di positiva integrazione delle province italiane all'interno della monarchia progressi­sta dell'epoca neoassolutistica.*3)
All'interno del regno Lombardo-Veneto le tendenze rnodernizzatrici tipiche del decennio neoassolutistico non ebbero, infatti, in tutta evidenza, il medesimo impatto innovatore che esse si trovarono a dispiegare nelle province ereditarie della monarchia. Senza alcun dubbio anche nelle provin­ce italiane si assistette al tentativo, da parte governativa, di aprire rapsodi-eamente un dialogo istituzionale più vivace e serrato con i settori economi­camente e socialmente emergenti della società.!*) Le ragioni dell'economia e
3) H. H, BRANDT, Der oesterreicbiscbe Neoabsoiu/ismus, Staatsfinanen nnd Poliìik 1848-1860, vòfl., Gottinga!, 1978.
Un bilancio equilibrato in propositOi relativo alle questioni economiche, in R. PlCHLER, L'economia lombarda e I'Austria. Politica commerciale e sviluppo industriale 1815-1859, Milana, 2001.
*t M. MERIGGI, La riorganizzazione del potere asburgico nel Lombardo-Veneto dopo il 1848-49: da Rndetky a Massimiliano*, fa Verso Belfiore: società, politica -e cultura del decennio