Rassegna storica del Risorgimento

Risorgimento. Storiografia
anno <2001>   pagina <215>
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Alcune osservatimi sul mòassolutismo 215
del mercato della modernità borghese si videro riconoscere insomma un'attenzione maggiore di quella ad esse tributata prima del *48.5) Però k innovazioni socio-economiche che nelle province ereditarie più intensamen­te emblematizzarono il senso del mutamento rispetto alla situazione prequa-rantottesea (abolizione della signoria fondiaria, cessazione dei privilegi nobiliari, robusto intervento statale ai fini della crescita dell'economia e del benessere sociale) nel Lombardo-Veneto rappresentavano in gran parte acquisizioni consolidate già da decenni; qui, dunque, l'impatto innovatore del neoassolutismo fu.scarsamente percepibile.
Più che in sparsi elementi di modernizzazione istituzionale, le due re­gioni italiane si trovarono così a lungo a riconoscere la specificità del go­verno austriaco post-quarantottesco nella cupa e a tratti crudele pervasività quotidiana dello stato, d'assedio, che coincise con l'epoca del governatorato di Radetzky e che comportò, come si evince bene anche dalla ricostruzione di Berger Waldenegg, una serie di ocUqÉÉ -violazioni delle ncirme di quello stato di diritto, che nel medesimo torno d'annLeniva presentato nelle province ereditarie come la prova più persuasiva dell'innovazione politica in atto. A questo proposito, Berger Waldenegg ci rivela un particolare illumi­nante quando ci informa che fu lo stesso ministro della giustizia, austriaco a giudicare il sequestro dei beni dei nobili lombardi espatriati dopo .il 78 come una misura non coperta dalla legislazione austriaca,, Una volta varcate le Alpi, nelle province in cui a dettare le regole del gioco erano i militari, la dittatura progressista neoassolutista finiva insomma per diveni­re dittatura e basta.
E, tuttjipa, mi pare importante non cadere nella tentazione di dedurre meccanicamente da evidenze comie questa quella sorta di corto circuito tra aspirazione alla costituzione e aspirazione all'emancipazione dal nesso con l'Austria, sul quale ha costruito le proprie categorie analitiche tanta letteratu­ra sul cosi detto decennio di preparazione, impegnata a descrivere i dieci anni intercorsi tra il soffocamento della rivoluzione del '48 e l'unificazione nazionale come una sorta di unilaterale prologo in cielo di quest'ultima.
Come ampi strati dell'opinione pubblica delle province ereditarie -certamente sensibili al processo di modernizzazione innescato dai governi neoassolutisti, ma non al punto di riconoscere in esso la piena soddisfazione delle proprie aspirazioni così anche nel Lombardo-Veneto settori Cpsgi-
di preparatone nel Lombardo- Vene.lt), Brescia, ÌQ8S fe* Sulle Congregastfoni lombardo-imutiv in epoca neoassoluHìta (1848-1859), in KSmìsehe Hisioritcbe MilteiJungen, a. 31 (1980), pp. 469-487.
5j .. LEVATI, La nobiltà del lavoro. Negozianti e banchieri a Milano Ira Ancien Regime e restauratone, Milano, 1997.