Rassegna storica del Risorgimento

Risorgimento. Storiografia
anno <2001>   pagina <221>
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Una rifattura storiografica 221
dì investimento di studio, nella sua pregnanza sociale ed istituzionale, anche come base per ricerche che abbiano come orizzonte temporale uri più lungo periodo. Nei lavori più recenti si è riproposta in modo persuasivo la que­stione di determinare in che misura il nuovo modello di definizione della rappresentanza rompa con la continuità organicistica, con un sistema gra­duato, corporato: ma sono necessarie verifiche puntuali. In realtà, in quésto senso il caso italiano non si discosta da una linea sviluppatasi negli anni trenta tra Belgio ed Inghilterra e destinata ad una lenta e graduale evoluzio­ne nella seconda metà del secolo.
D'altra parte, essenziale è il riferimento comparato al vicino modello francese, che conosce proprio intorno al 1848 la svolta (destinata ad essere permanente) verso il suffragio universale. In Italia questa evoluzione si intreccia con l'accelerazione verso la Costituente che attraversa tutti gli stati, con esito diverso, nella seconda metà dell'anno. Ma proprio la stéSsà storio­grafia francese, brillantemente riletta di recente da Cristina Cassina, dimostra come il complesso rapporto tra numero e ragione dia esiti contraddit­tori5) e lasci ancora ampio spazio ad una partecipazione organica, a forme tradizionali di rappresentanza, sia pure in un quadro istituzionale di moder­nità democratica, come la Costituente. Qui si tratta evidentemente di svi­luppare, come è emerso nel dibattito, lo studio delle elezioni e dei parla­menti nella fase democratica. In questa chiave assume un evidente rilievo anche quel periodizzante ritorno allo statuto realizzato in Piemonte, come esito di un percorso accidentato che tiene insieme i tre elementi: la dialettica con la vicenda europea, la differenza interitalìana e l'approdo finale di stabilizzazione che proprio per il ritorno allo statuto si attuerà solo in Piemonte.
III. Sugli attori del processo costituzionale
Questa complessa dinamica ci avverte della grande importanza di tene­re conto e di studiare la pluralità degli attori che si rincorrono: qui e nel corrispettivo discorso sulle fonti si apre un ulteriore cantiere di lavoro. Perché di fatto il quarantotto, ed in particolare i primi mesi, sui quali ci
5) C CASSINA, LÀ ragione dei numeriti o i .numeri contro la ragione? Un aspetto della questione elettorale in Francia, 1789-1870, in Trimestre, 1999/1, pp. 51-72, in particolare pp. 64-65 con l'analisi dell'avvento del suffragio universale (maschile) con il decreto del 5 marzo 1848, quando i rivoluzionari associarono le operazioni dì voto al momento di edificazione della Nazione o, meglio, della Repubblica, pensata come un corpo organico di membri poli­ticamente eguali, con una ribadita diffidenza per ogni frazionismo. Anche se le elezioni del 1848 furono un chiaro esempio di come le masse rurali [...] non potessero fare a meno di una guida, di un riferimento forte e, se possibile, radicato nella loro realtà territoriale.