Rassegna storica del Risorgimento
Risorgimento. Storiografia
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2001
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Francesco Bottini
siamo più direttamente soffermati, rappresenta una grande esperienza di formazione (e di successiva circolazione) di éliter. politici, passati attraverso la prova delle elezioni e delle assemblee parlamentari, militari, funzionari statali, intellettuali, giornalisti. È una classe politica in senso lato che si identifica e si riconoscerà dopo l'unificazione, che avrà luogo (anche se in forme per diversi aspetti inopinate ed accelerate) nell'arco di meno della metà dello spazio di una generazione.
Nuovi studi sul passaggio costituzionale e sociale del quarantotto e in particolare quelli che sono stati definiti i quattro statuti rilanciano insomma la storiografia sul risorgimento come rivelazione di una storia dell'Italia unita che solo incontrando il plurale può riconciliarsi con se stessa, superando quella rincorsa di incompiutezze e di jvisionismi che hanno caratterizzato un non sempre limpido intreccio con la politica. Un pluralismo che comunque si innesta in un quadro costituzionale come gli Statuti che fa economia del potere costituente, per sancire un compromesso che continua a vedere la monarchia in una posizione decisiva (di cui sono evocazione le formule gramsciane della rivoluzione passiva e dell'assorbimento molecolare). È un nesso forte, quello tra il monarca e la classe politica dirigente, in quanto appoggia sulla realtà dello Stato (modernizzata dal passaggio neo-assolutista o delle monarchie amministrative e consultive) al riparo della quale, come ha detto con frase tranchante Claudio Pavone nel dibattito, una classe politica che predica autonomia e razzola accentramento prende definitivamente coscienza del proprio ruolo. La pregnanza del dato costituzionale e sociale è essenziale anche per valutare il discorso sulla costituzione, al di là della lettera della stessa: in questo senso si afferma un dato di strutturale continuità con la successiva storia costituzionale del Regno d'Italia.
Si ritorna così ai modelli, intesi come percorsi, ed alla circolazione dei modelli, una delle chiavi per la storia costituzionale e sociale europea sul lungo periodo della contemporaneità costituzionale e anche per la complessa definizione di un equilibrio costituzionale e sociale italiano, che per lungo tempo rischia di essere incompiuto proprio per non sapere fare i conti in maniera equilibrata con quel connaturato pluralismo che proprio le molteplici costituzioni del 1848-49 emblematicamente esemplificano.
FRANCESCO BONINI