Rassegna storica del Risorgimento
MOTI ; MESSINA ; 1847-48
anno
<
2002
>
pagina
<
6
>
6
Nino Checca - Ernesta Consolo
Il rapido epilogo militare della sollevazione non deve trarre in inganno. Esso infatti, se non dal punto di vista dell'organizzazione, rappresentò il punto di arrivo di un intensa trama politica intessutasi tra Messina, la Calabria e Napoli nel biennio 1846-47, che rivelava peraltro affinità ideali e contatti incrociati più volte nell'ultimo decennio sperimentati ed èseitàÌM. 11 raccordo, già operativo dal 1846, era stato avviato dal messinese Carlo Gemelli, letterato tra i primi in Sicilia con Felice Bisazza a diffondere il romanticismo ed esponente mazziniano con vasti contatti con la cospirazione calabrese e napoletana e con i circoli democratici di Reggio Calabria (Agostino e Antonino Plutino, Domenica Romeo) e di Napoli (Carlo Poerio).13) Gli accordi per la simultanea sollevazione di Messina, Reggio e Gerace si erano andati concretizzando nella casa napoletana del Gemelli, alla presenza di Carlo Poerio e Mariano D'Ayala, di Casimiro De Lieto e Domenico Romeo (calabresi) e di Domenico Piraino (messinese).14)
1898, p. 1; D. PUZZOLO SIGILLO, Doverosa individuazione della Spia eòe determinò il fallimento del primo settembre 1847 in Messina, in Archivio Storico Messinese, a. 1955-56, pp. 25-108; P. BRUNO, FU veramente una spia a far fallire il moto del 1 settembre 1847?, ivi, a. 1957-59, pp. 133-136; D. PllZZOLO SIGILLO, Nove insoliti rintocchi di un campanone nella notte fonda. I3M gustosoi episodio trascurato dei 1 settembre 1847, ivi, a. 1957-59, pp. 31-351 Rimane tuttora non del tutto chiarito il ruolo assunto durante il biennio rivoluzionario dal mercante Vincenzo Cianciolo, che probabilmente il 1 settembre '47 fiancheggiò Caglià-Ferro. Sarà arrestato in seguito alla partecipazione al moto del 1848 e, liberato nel '49, affronterà un lungo esilio (Torino, Firenze, Genova e Malta) (P. GRlC>., Vincenzo Cianciolo, in La Tribuna del Mezzogiorno, 10 gennaio 1957, p. 3).
,3> In merito alle notizie biografiche su Carlo Gemelli si veda F. Gu ARDlONE, Scritti letterari e politici di Carlo Gemelli, Roma-Torino-Firenze, 1887; E. Di CARLO, Intorno a Carlo Gemelli (appunti), in Archivio Storico Messinese, a. 1955-56; M. CARACCI, Carlo Gemelli e la rivoluzione siciliana del 1848, in Quaderni del Meridione, 1959, n. 6-7.
M> Con certezza oltre al Gemelli faceva parte del Comitato rivoluzionario partenopeo anche il messinese Paolo Restuccia (Messina nel ÌJS47 cite. Casimiro De Lieto era un ricco commerciante calabrese di agrumi, essenze e seta, già in rapporto con i mercati esteri. Domenico Romeo lavorava a Napoli come ispettore di regìa doganale. Anche il fratello Giannandrea prese parte attiva all'organizzazione del moto da Napoli, dove lavorava come appaltatore di solfare siciliane. In quel periodo il Comitato rivoluzionario reggino era composto dal canonico Paolo Pellicano e da Antonino Plutino, Federico envese Ctonio Cimino, Antonino Fera, Saverio Vollaro, Pietro Fori, Giovanni La Motta, Cosimo Rcpaci, Giuseppe Travia, Vincenzo Panuccio, Giuseppe De Nava, Felice Valentino, Francesco Mantica D'Ignazio, Demetrio Nava, Michele Palestino, Antonio "Giuffrèj ì IrateUi Gaetano e Giovanni Barrato, Giambattista Camagna, :il sac. Vincenzo Cuzzocrea, Francesco Travia, Giuseppe Pavaro, Lorenzo Colosi, Gaetano ldone, Felice Pellicano (P. PELLICANO, Ricordi inforno al movimento politico di Reggio nell'anno 1847, Napoli, 1879; G. VALENTINO, Il movimento livoluzjanario tatabro-sicuh del ftSA in Garitta dì Messina e delle Calabrie, 25-26 luglio 1908, p. 1; N. TRÌPODE J fratelli Platino nel Risorgimento italiano con particolari cenni alle rivoluzioni locali del 184 7'48- '60, Messina, 1932; L. CUNSOLO, // romanticismo