Rassegna storica del Risorgimento

MOTI ; MESSINA ; 1847-48
anno <2002>   pagina <10>
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Nitiù Checco - Ernesto Constilo
ras).24 Vanno dunque collocati in questo contesto ideale e politico i fatti dello settembre e tali, al di là del loro scarso effetto pratico, furono con allarme considerati e repressi dalle autorità borboniche: fatti precorrendo e idee, Messina aveva infatti aperto quel biennio 1847-48 che nell'intero paese e in Europa avrebbe posto il legittimismo e gli stanchi equilibri della Restaurazione di fronte alle proprie profonde contraddizioni.2
2. Perché ciò potè avvenire proprio a Messina? Immessa agli inizi del secolo nel cuore dello scontro europeo tra Francia napoleonica (che occu­pava la penisola sino alla Calabria) e Inghilterra, insediata con la sua armata in Sicilia, la citta del Peloro era divenuta luogo di frontiera e crocevia
**) L'iniziativa cospirativa del Comitato rivoluzionàrio messinese si tradusse sul piano organizzativo nel potenziamento tanto della Giovine Italia quanto dei Figliuoli della Giovine Italia. Infatti a metà anni *30 si avvicinò al movimento settario musolirriano Felice Bisazza, punto di contatto importante tra la cospirazione peloritana e i gruppi calabresi inapoletani (N. TRIPODI, I fratelli Plutino óx. R. CESSI, Benedetto Musolino, in Almanacco Calabrese, a. 1956, pp. 107-111; G. BERTI, / democratici, l'iniziativa meridionale nel Risorgimento, Milano, 1962; i tre lavori di F. DELLA Ì?ERUTÀ, Margini e ì rivoluzionari italiani. Il Partito d'astone 830-1845, Milano, 1974; Mazjnianesimo e democrazia nel Mezzogiorno (1831-1847), in Cabiers internationaux d'Histoire economique et sociale, n. 5, 1975; // mito del Risorgimento . tfMstrema Sìn'istm dall'unità al 1914, in II Risorgimento, n. 1-2, 1995).
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