Rassegna storica del Risorgimento

MOTI ; MESSINA ; 1847-48
anno <2002>   pagina <11>
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Messina nei moti dei 1847-48
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obbligato di interessi politici e diplomatici (forse anche di spionaggio mili­tare) di primaria importanza per Finterà area mediterranea.26) Ancora una volta nella sua storia essa era divenuta luogo di attrazione di cospicue colonie di stranieri (questa volta soprattutto inglesi), allettati dalle franchigie doganali e dalla collocazione strategica del sito. Messina insomma rinnovava la sua antica tradizione di città dove a più riprese erano confluiti valori, culture, suggestioni, influenze religiose e stili di vita di vario segno, che comunque i messinesi per la loro plurisecolare forte identità avevano sem­pre filtrato, metabolizzato e piegato alle loro più profonde convinzioni e vocazioni locali.
Per questa sua forte caratterizzazione storica, nella particolare congiun­tura politica di primo Ottocento, Messina, pur avendo tratto dalla vicina sponda calabrese (il suo vero hinterland) grandi benefici economici e sugge­stioni culturali (massoneria e murattismo),27) non era mai divenuta filo fran­cese; così come nel decennio inglese (1806-1815), pur avendo ospitato migliaia di militari e mercanti inglesi e per tale via accresciuto il suo benes­sere e le sue opportunità di crescita economica, non si era mai lasciata lusingare dall'opzione autonomista e sicilianista (invece molto forte a Pa­lermo), apertamente sostenuta dagli inglesi già dal 1812 e colà ritenuta successivamente la più conducente nella lotta contro i Borboni, a fronte dei ricorrenti insuccessi insurrezionali.28)
*Q Messina durante il blocco continentale divenne sede diplomatica, militare (7.500 unità di militari britannici) e commerciale di prima grandezza nel Mediterraneo. Ospitò infatti i consolati d'Inghilterra, dì Francia, della Russia, della Svizzera, degli Stari Unità e del­l'Impero Ottomano (R. BATTAGLIA, Sicilia e Gran Bretagna, Milano, 1983; M. D'ANGER Menanti inglesi in Sicilia, Milano, 1988; ID., Comunità straniere dt.). Sulla peculiarità politica di Messina tra perìodo rivoluzionario (1796-98) e anni della presenza militare inglese v. N. CHECCO, Messina 1789-1815: l'incerta insularità come identità polìtica (di prossima pubblica­zione).
r> A proposito degli innumerevoli episodi di congiura dei messinesi tra il 1808 e il 1812 a favore di Marat, il cultore di scoria e di memorie locali Gaetano La Corte Cailler scrive [.) La politica delle truppe britanniche, durante la infelice impresa di Gioacchino Murar, fu sempre ispirata alla massima cordialità verso la popolazione, aspramente vessata, per amori spesso infondati, dal sospettoso Governo. [...] Essendo stato sequestrato presso gli arrestati una Usta di partigiani di Murar, il cui contenuto dava non poca inquietudine all'intera cittadinanza messinese, il Donkid la bruciò in Tribunale alla presenza di tutti, [giurando sul suo onore che di quel foglio non era rimasta traccia veruna (G. LA COROTi CAJLI.BR, Colonie straniti* a Messina dopo il terremoto del 1783, in // Mattbesino, 1926, pp. 169-170; A. VALENTE, Gioacchino Marat e l'Italia meridionalerTonno, 1976).
?./ F. BRANCATO, La Sicilia net movimento per l'Unità d'Italia, Palermo, 1947; R. RO­MEO, // Risorgimento in Sidfia, Bari-Roma, 1950; G.C. MARINO, L'ideologia sicilianista dall'età dei *lami al Wsommentoi Palermo, 1971; P. RENDA, Storia della Sicilia dal. 1860 al