Rassegna storica del Risorgimento
MOTI ; MESSINA ; 1847-48
anno
<
2002
>
pagina
<
21
>
Messina nei moti dei 1847-48
21
d'indebolire quell'impegno e quel modo di vivere la vicenda risorgimentale. Questi caratteri si erario tradotti sotto il profilo politico in una netta preferenza per i programmi del variegato e complesso universo del democratismo meridionale, che trovavano importanti referenti più a Catania, a Napoli, in Calabria, in Toscana (Livorno) che nel resto della Sicilia. Dentro quei programmi e quei riferimenti potevano convivere così come avvenne a Messina tutte le sfumature e le gradazioni (dal costituzionalismo al socialismo mistico e saintsimoniano), tutte le ambiguità tattiche e le ingenuità operative, esclusa una: quella di dividere i destini della Sicilia dal più ampio progetto unitario e nazionale.
Se è in qualche misura applicabile a Palermo lo schema interpretativo del Risorgimento in Sicilia consegnatoci dalla tradizione storiografica idealista, esso certamente non lo è per Messina. Tale impostazione si fonda su un giudizio di totale isolamento culturale della Sicilia senza ulteriori distinzioni dalle correnti italiane ed europee nel corso dei secoli XVIII-XIX (il riallineamento sarebbe avvenuto quando la Sicilia attraverso l'Unità sarebbe rientrata nei circuiti nazionali delle idee).50) Da tale isolamento sarebbero scaturiti la difesa dell'antico regime, l'egemonia baronale e i residui feudali, la chiusura difensiva e i particolarismi rispetto ai processi storici di centralizzazione e di affermazione dello stato moderno e dei suoi compiti di giurisdizione e di autorità, le resistenze ai processi di accentramento amministrativo a Napoli, l'idea di nazione siciliana. Secondo questa interpretazione gli stessi moti carbonari del 1820-21 e del 1831 altro non erano stati nella loro genesi e guida politica che l'estremo sussulto di baroni e popolo, innaturalmente uniti contro la minaccia rappresentata dall'estensione in Sicilia del processo riformatore in atto nel Mezzogiorno continentale, sia sul versante dell'organizzazione dei poteri che della società e dell'economia (abbattimento dei residui feudali e applicazione della legislazione di origine francese) oppure, per opposto, espressione di lotta antibaronale, antiborbonica e per l'unità nazionale.
Questa tesi interpretativa peraltro involontariamente giustificativa dello speculare sicilianismo riparazionista - - non tiene conto dei processi di trasformazione in atto nel trentennio che precede l'Unità, che come è già stato osservato ridimensionano in Sicilia la forza di gravitazione di
5) (v GElCftiJJ, li tramonto deità cultura siciliana, Bologna, 1919; E. PONTIERI, H tramonto del baronaggio siti Ha DO, Firenze, 1943. L'opera fondamentale di R, ROMEO, // Risorgimento in Sicilia, Bari, 1950 pur all'Interno di un quadro particolarmente attento alle articolazioni socio-economiche e culturali delle due Sicilie (quella occidentale e quella orientale), finisce con raccogliere la tesi di una introvabile borghesia siciliana.