Rassegna storica del Risorgimento

MOTI ; MESSINA ; 1847-48
anno <2002>   pagina <22>
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Nino Checca Ernesto Consolo
Palermo e disegnano una geografia policentrica e variegata delle aree produttive e dei gruppi dirigenti siciliani (le varie borghesie provinciali). Le stesse riforme amministrative dei Borboni avevano accelerato questo processo, e mentre aree diverse s'affacciavano nel novero di quelle che esprimevano per la prima volta una forte e autonoma caratterizzazione (Catania);, altre, come Messina, trovavano l'opportunità di riproporre con forza, dopo la sua lunga crisi settecentesca, motivi di rinascita economica e di rilegiturnazione del suo ceto politico borghese. Al sentimento di pa­tria queste figure e questi ceti sovrapponevano e ricomponevano in un unica prospettiva politica di autoaffermazione lacerazioni municipalisti­che, bisogni economici nuovi, idealità e fermenti culturali di più ampia origine e collocazione, forme e strumenti d'aggregazione adeguati alle loro sensibilità e specificità. Il filo unitario che legava esperienze e realtà così diverse tra loro in Sicilia (l'area nisseno-catanese, l'area di Riposto, la contea di Mascali, Messina e l'area dello Stretto) M sta proprio e va ricercato nel bisogno più o meno consapevole delle élites locali di riempire di signifi­cati e apporti concreti l'idealità astratta e vaga di leadership, di nazione e di patria, agitata dalle correnti del pensiero politico ottocentesco e vissuta tuttavia attraverso bisogni, ceti e apporti locali tra loro molto diver­si* Se, insomma, la Palermo capitale d'antico regime era stata in età moder­na molto lontana dal rappresentare un punto di riferimento certo per Messina, ancora più lontana appariva nel 1812, nel 1821 e nella prima metà dell'Ottocento una eventuale sua riscoperta in termini di capitale di una non sentita nazione siciliana; meno che mai era in grado di esercitare una forza di gravitazione dei processi economici della regione, che nella realtà tendevano ad andare in tutt'altra direzione.
L'idea di risorgimento nazionale era a Messina vissuta ed interpretata come veicolo di piena legittimazione politica dell'autogoverno cittadino, entro cui dovevano trovare espressione e forza riconosciuta le nuove idee
50 E. JACHHLLO, Potere locate e mobilità delle élites a Riposto nella prima metà dell'Ot­tocento, in Atti del convegno su 11 Mepgionw d'Italia dallai msi dell'antico regime all'Unità;, Bari, 1985; E. IACHELLO V A* SlSNÒREUJ, Borghesie urbane dell'Ottocento, m Storia d'Italia. Là regimi dall'Unità a oggi. M Sinilin (a, cura di M. AYMARD - G. GlARRiZZO), Torino, 1937, pp. 89-155; Le borghesie deJl'Qftmnto (a cura di A. SlGNORKLu), Messina, 1988; G. BARONE - C TORRIM (a cura di ), Economia e società nell'area dello yplfoi secoli XÌK-W, Caltanissctta, 1989; K ÌACHEWO, Il Pino e h! mam trafficanti siciliani tra Settecento e Ottocento nella contea di Mascali, prefazione di G. Gì ARRI zzo, ;Gataniav, MI* ilr).v Centralisotion étatique et pouvoir locai air Sicilie au XJXe stick, in Atmales, Histoire, scìences soci ale sy 1994, n. I. Per i remi più generali v. A. SCIROCCO,4 sovrani e le riforme, in L'Italia tra rivoluzioni e riforme, 1831-1846, Roma, 1994 e 1D., Ferdinando li re delle Due Sicilie: la gestione del potere, in Rassegna storica del Risorgimento, 1999T n. 4 pp. 483*518,