Rassegna storica del Risorgimento
MOTI ; MESSINA ; 1847-48
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2002
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Messina nei moti del 1847-48
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largo seguito di popolo in quella mattina del 29 gennaio 1848, quando anche i messinesi diedero avvio alla rivoluzione e divennero protagonisti della lotta antiborbonica?
I collegamenti cospirativi con Palermo e Catania, la esplosione popolare, la dotazione seppur ridotta di armi e di rifornimenti, la pronta organizzazione delle truppe, la strategia militare e il rapido ritorno degli esiliati messinesi, il coinvolgimento di nuovi protagonisti, documentano in realtà che il filo della cospirazione non si era mai rotto; che sotto l'apparente tranquillità, la trama politica e organizzativa si era ulteriormente sviluppata lungo molteplici direzioni, trovando nuovi referenti (fratellanze artigiane, logge massoniche, ordini religiosi, monasteri, Università) sotto la spinta di una incessante opera di diffusione delle idee di indipendenza e di patria, che la polizia borbonica non era in grado di soffocare, sostenuta com'era dai forti affiati del movimento romantico e liberal-democratico italiano ed europeo.
Già dai primi giorni del gennaio 1848 lo stillicidio delle provocazioni e dei conseguenti arresti di alcuni cittadini messinesi, rinfittirsi dei gesti propagandistici (lancio di manifestini patriottici al teatro La Munizione) e l'acutizzarsi della tensione nelle vie principali della città lasciavano intravedere il lavoro organizzativo del comitato rivoluzionario messinese (Giovanni Fronte, Gaetano Pisani, Pietro Bertolami e Tommaso Landi), in stretto collegamento con gli esuli a Malta e con i mazziniani napoletani e calabresi.5 Se un dato politico nuovo vi era in questi avvenimenti, rispetto alle improvvisate fiammate rivoluzionarie degli anni precedenti, esso stava appunto nell'acquisita consapevolezza della inutilità dei gesti eroici e isolati, della necessità di un allargamento della base popolare della cospirazione e di un simultaneo e ampio sollevamento rivoluzionario in tutta la Sicilia.
**> In merito all'atmosfera di forre tensione a Messina che precedette l'offensiva rivoluzionaria del 1848 vedi Memorie della rivoluzione siciliana dell'anno MDCCCXL. l'Illa pubblicate nel cinquantesimo anni versano, Palermo, Tip. Cooperativa tra gli operai, 1898, voi. I; M. BASILE, Cronaca dei Gabinetto di Lettura di Messina, Messina, tip. Nicastro, 1906, p, 3. Centri attivi di cospirazióne, seppure dietro una caratterizzazione associativa, erano negli anni '40 alcuni circoli napoletani: quello facente capo al barone salernitano France-scantonio Mazziotti - vero e proprio centro di coordinamento dell'attività cospirativa meridionale e legato a Carlo Poerio - - Il Caffè Buono (zona Toledo) in cui brillava l'insegnamento di Domenico Mauro e il Caffé della Croce di Malta (nella zona Guantaj Novi) (G. RACIOPP1, Giacinto Albini Roma, 1884, pp. 9-10; M. MAZ3510TTI, Ricordi di famiglia (1780-1860), Milano-Roma-Napoli, 1916, pp. 150*157; V. ARENA, Un rais cono-santo protagonista del Risorgimento: il canonico Antonio Scoafave di Sidemo, in Incontri Meridionali, 1994, n. 1, pp. 141 148).