Rassegna storica del Risorgimento
CADOLINI GIOVANNI
anno
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1922
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pagina
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90
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W Plora Casoni
a Caprera, per esortare il Generale a non assecondare gJì inviti e In sciare l'Italia.
Cadolini espose chiaramente le difficoltà, dicendo che mancavano per ora gli uomini, le armi, il denaro i mezzi che il Comitato temeva che Frigyesi M !iiag: iÉoiJji < li ingrandisse nelle lettere *'BJ
Garibaldi rispose - cshe avrebbe pensate e avrebbe meditato; certo :èM noto slers .cwirvinfio, lo prova la seguente lettera (a cui seguì la partenza per Gasami e ciola 19 giugno) che alcuni giorni dopo scriveva a Cadolini; è una eloquente risposta ed ima chiara espressione del suo pensiero:
Caprera, 5 -hien 1864.
Si l'Italie, ayant accuiis son Independance entiére tentait ;'i l'Independance de quelcune des Nationalités voisìnes, je aerai avec regrette certainemant toujòurs du coté des opprimès.
G. GABIBALDL
Ma come si sa, quando sembrava che acjeordo per la spedizione in. Oriente èra raggiunto, una serie di circostanze vennero a colpirlo: Garibaldi dovette rinunciare alla spedizione in Oriente, e il 14 cupo e feriste ripartiva per Caprera.
A questi avvenimenti seguirono i tentativi di sollevazione nel Trentino e nel Veneto, le premure del Governo per, risolvere la questione di Eoma, e si giunse così alia Convenzione di settembre conclusa tra il governo italiano e quello francese relativa allo sgombero delle milizie straniere in Boma e al trasporto della Capitati .a Firenze.
La notizia degli accordi presi a Parigi suscitò violenti ó> mostrazìoni a Torino che determinarono il ritiro del Ministero a cui successe il La Marmerà ed accalorò gli animi di molti, specie degli amici di Garibaldi, che discutendo animatamente il trattato sembravano divisi nel giudizio.
Cadolini fece buon viso al trasferimento della Capitale a Firenze che riteneva poter essere giovevole sotto molti rapporti, specie strategici, e sostenne questa sua convinzione al di-
(1) Gh CÀDOEBSI* X*'Àione Garibaldina 1808-1865, Roma 1918.