Rassegna storica del Risorgimento
MOTI ; MESSINA ; 1847-48
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2002
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Messina nei moti dei 1847-48
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siciliano (Ruggito Settimo, Michele Amari, Mariano Stabile), a cui si addebitavano la ricerca di una soluzione esclusivamente diplomatica della rivoluzione, la rinuncia all'intensificazione dello sforzo militare, l'insufficiente reclutamento popolare nelle squadre e nella milizia volontaria, l'opzione monarchica indipendentista e antinapoletana.82)
Messina, rimasta in stato di guerra, subì l'attacco dalla Cittadella del-Partiglieria dei Borboni, con i quali Palermo aveva avviato le trattative per l'armistizio. Mentre il 21 aprile, giorno di Venerdì santo, la popolazione messinese raccolta nelle chiese contava i suoi morti, le rivalità politiche e le scarse capacità di coordinamento dei vertici militari (Vincenzo Giordano Orsini e Ignazio Calona) impedirono la reazione delle batterie sistemate sulle colline della città, che in quelle tragiche evenienze non aprirono il fuoco.83)
Ci si avviava insomma verso una situazione paradossale in cui Messina, invece di essere adeguatamente aiutata, sembrava destinata a svolgere il ruolo di vittima sacrificale di tutte le incertezze politiche e degli ondeggiamenti diplomatici dell'Inghilterra e della Francia, incautamente investite dal governo siciliano del ruolo di garanti.
La situazione di stallo della primavera e la scarsa considerazione dei sacrifici economici e militari sopportati da Messina diedero luogo ad una vera e propria opposizione politica della città al governo siciliano di Mariano Stabile, attraverso la costituzione di numerosi circoli (L'Opinione, La Tribuna dei popolo, L'Amico del progresso, La Vecchia Guardia della libertà, La Bilancia), con alla testa la leadership democratica e repubblicana messinese: Antonio Catara Lettieri, Giovan Battista Calapaj, Giuseppe Morelli, Emanuele Pancaldo, Tommaso Landi, Riccardo Mitchell, Antonino Caglia Ferro, Luigi Pellegrino,84) gli abati Filippo Bartolomeo, Carmine Allegra e Giovanni CrimL85) L'opposizione messinese, su cui si esercitarono una autentica
*3 Colutone officiale degli atti cit, p. 256; E, LIBRINO, Rosolino Pilo nel Risorgimento italiano, in Archiviò Storico Siciliano, s. Ili, 1948-49, v. Ili, p. 35; R. ROMEO, // Risorgimento in Sicilia cit., p. 310 e p. 325; G. C, MARINO, Neogueljismo ed ideologia borghese nel '48 siciliano, in Nuovi Quaderni del Meridione, a. 1970, n, 29, pp. 42-65.
*3> D. PIRAINO, Memorie storiche messinesi dal / settembre 1847 in poi eie.
M) Luigi Pellegrino fece sentire la sua voce attraverso il foglio da lui stesso fondato Cosa Nostra, del quale importanti stralci sono contenuti in un numero del quotidiano palermitano Lo Staffile (Lo Staffile, 29 aprile 1848, p. 3, in Biblioteca Comunale di Palermo (da ora in poi BCP).
*5) Giovanni Grimi ed Antonio Cai ara-lattieri facevano sentire la loro voce anche attraverso il foglia // Procìda (Il Precida, direttore Giuseppe Lo Giudice, annata unica 1848, in BCP; G. ARENAPRIMO, La stampa periodica in Messina cit.; F. GUARDIOLE, Giovanni Crimi